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giovedì 15 maggio 2025
 

La Grazia di Dio è ciò che manca al nostro possibile

Gv 6,1-15 - Venerdì della II settimana di Pasqua (12 aprile 2024) - 

La scena raccontata nel Vangelo di oggi è quella del miracolo della moltiplicazione dei pani. La cosa che colpisce nella narrazione di questo miracolo è il senso di inadeguatezza che Gesù vuole fare emergere nei suoi discepoli: “«Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterli alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare”. Non è un modo per umiliarli ma per ricordare loro che sono creature, cioè esseri umani che hanno dei limiti.

Viviamo in un mondo che ci dice che dobbiamo sempre immaginarci senza nessun limite, e questo inevitabilmente ci fa ammalare di deliri di onnipotenza. È una menzogna dire a un figlio “tu puoi tutto!”, non è vero. Lui può solo ciò di cui è in grado, ma moltissime altre cose non gli saranno possibili. Ha allora bisogno di capire che senza l’umiltà di lasciarsi aiutare egli sperimenterà solo frustrazione.  La Grazia di Dio è ciò che manca al nostro possibile. Non si sostituisce a ciò che io posso e devo fare con le mie forze, ma viene in aiuto lì dove la vita si manifesta come sproporzionata rispetto alle mie forze.

Se ad esempio vivo un dolore, una perdita, mi accorgo che da solo soccombo sotto il peso del dolore, ma se mi lascio aiutare dalla Grazia di Dio mi accorgo che i miei sforzi sono sostenuti e moltiplicati da una misteriosa forza che mi fa andare avanti. E così per qualunque altra situazione della nostra esistenza. “«C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». (…) Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero”. La merenda di uno diventa così il pranzo di tutti. Il mio piccolo possibile diventa una benedizione per molti se mi fido di Dio.

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11 aprile 2024

 
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