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domenica 27 aprile 2025
 

Smettiamo di vivere secondo le logiche del possesso e viviamo secondo la logica del dono

Mc 12,18-27 - San Bonifacio, vescovo e martire - Memoria (5 giugno 2024) - 

I farisei sono quelli che hanno una smania eccessiva per gli schemi. I sadducei sono quelli che si rapportano al reale negando ogni forma di realtà più profonda, compresa la possibilità della resurrezione. Essi sono in un certo senso i materialisti del Vangelo. Per smentire l’insegnamento di Gesù proprio sulla resurrezione, raccontano a lui la storia di una donna che va in sposa a sette fratelli: muoiono uno dopo l’altro e senza lasciare a questa donna nessuna progenie. Quando ci sarà la resurrezione di chi sarà questa donna se tutti i fratelli l’hanno avuta in moglie? La risposta di Gesù è rivoluzionaria: di nessuno! Perché questa donna non è un oggetto su cui si possono vantare diritti.

La logica del Vangelo è la logica contraria al possesso: “Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli”. Se solo imparassimo questa lezione anticiperemmo le logiche della resurrezione. Troppo spesso pensiamo che la resurrezione sia solo il momento in cui riavremo in maniera definitiva la vita insieme a un corpo liberato dalla morte. Ma questo esercizio di comprensione non è facilmente intuibile dalla nostra intelligenza perché non sappiamo cosa esso significhi concretamente e lo capiremo solo nel momento in cui ne faremo esperienza. Di certo però possiamo anticiparne alcune conseguenze, come smettere di vivere usando le logiche del possesso. Non possiamo continuare a possedere persone, cose e situazioni piegandoli a nostro piacimento e per il nostro utile. Dobbiamo vivere secondo la logica del dono, cioè quella logica che ha inaugurato Gesù dove “non c’è amore più grande di chi dà la vita per i propri amici”.

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04 giugno 2024

 
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