Mc 12,28b-34 - Venerdì della III settimana di Quaresima (8 marzo 2024) -
“Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?»”. A questa domanda Gesù risponde da manuale, ma lo fa con una genialità che tiene insieme cose che normalmente noi dividiamo nella vita reale. Infatti ascoltare, amare Dio, il prossimo e se stessi, non sono cose che si possono vivere separatamente. Molte derive umane e spirituali nascono proprio da questa divisione.
Che senso avrebbe “ascoltare” senza mettere in pratica? Eppure tante volte facciamo incetta di teoria e non sappiamo mai passare alla pratica. Che senso avrebbe amare solo Dio dimenticandosi del prossimo? Non sarebbe anch’essa una tentazione che ci porterebbe fuori strada con la falsa convinzione di aver dato il primo posto a Dio? Ma allo stesso tempo che senso avrebbe amare il prossimo dimenticandoci che l’unica cosa affidabile che possiamo dargli è Dio? Amare l’altro solo se lo merita ci porterebbe ad arrivare a non amare quasi nessuno, ma l’amore vero è amare l’altro anche quando non ha le carte a posto per poter meritare quell’amore.
E in tutto ciò non avrebbe nessun senso sapere la teoria, amare Dio, amare il prossimo e non amare noi stessi, questo ci farebbe usare degli altri amori solo come un modo per non fare i conti con la prima cosa che Dio ci affida, e cioè noi stessi. “Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio»”.
Vai alle LETTURE DEL GIORNO