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sabato 12 ottobre 2024
 

IV Domenica di Avvento (anno B) - 24 dicembre 2023

La casa di Dio, la casa degli uomini

 

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Luca 1,26-27

 

«Il Signore è con te»: sono queste le parole che il profeta Natan rivolge a Davide, “il Messia bello” (cfr. Salmo 44), all’indomani del suo ingresso come sovrano nel regno (I lettura, 2Samuele 7). Con le stesse parole l’angelo Gabriele, «nella pienezza del tempo» (Galati 4,4), saluta la giovane donna di Nazaret, che definisce «piena di grazia», «piena di bellezza». Dal principio della Storia e fino alla fine dei tempi il Signore Gesù, il Cristo-Messia, è con noi: Egli è l’Emmanuele, il Pastore bello, il Figlio amato, nel quale tutti siamo figli di un Padre buono e amante! La IV domenica di Avvento, che cade quest’anno la vigilia di Natale, ci immerge nel Mistero ormai prossimo, ci invita ad affidarci pienamente a Colui che ci «copre con la Sua ombra» (Vangelo) e ci «prepara una casa» (I lettura), ci annuncia che Dio è vicino, “si è fatto uomo”, ha posto in mezzo a noi la sua dimora.

Nella preghiera dell’Angelus, che ricalca le parole dell’Annunciazione (Vangelo, Luca 1), rinnoviamo ogni giorno questa certezza e riconosciamo in Maria, tota pulchra, la “casa” perfetta che Dio ha preparato per sé e per il suo popolo: l’arca dell’Alleanza, la “casa” del Signore in mezzo al popolo nelle storie dell’Esodo e nel tempo in cui si consolidava la monarchia in Israele, prefigurava nelle Scritture l’avvento di Lei, la madre, e Lei, a sua volta, prefigura la Chiesa, madre di ogni figlio, “casa” di ogni battezzato, corpo mistico di Cristo. Il suo grembo verginale, la sua vita senza macchia e senza peccato, sono stati custoditi dal Creatore,fin dal principio (cfr. Genesi 3,15), per essere lo spazio della salvezza: la grande promessa confermata su Davide, nella I lettura, consegna al re la certezza che la vita si rinnoverà copiosa in lui e nella sua stirpe «per sempre», e che il suo discendente, «uscito dalle sue viscere» (2Samuele 7,12ss), sarà suscitato da Dio per essere «Figlio dell’Altissimo» (Luca 1,32-33). È questa «l’alleanza che Dio ha stretto con il suo eletto», che «ha giurato a Davide, suo servo» (Salmo 88, Responsorio) e che rinnova su ciascuno di noi: la promessa e la certezza che è suo ogni figlio che viene al mondo, che a Lui appartiene la vita e che Egli la custodisce «come pupilla degli occhi» (Salmo 17,8).

Il Natale è il compimento di una benedizione potente, quella della Vita che non muore, una benedizione che ha attraversato i tempi, da Adam fino a Cristo, lungo le generazioni umane, per raggiungere proprio noi, oggi, con le nostre debolezze e infedeltà, con le nostre piccole e grandi morti. Dio nasce proprio qui, proprio dove sembra che non ci sia nulla, e ripete a ciascuno: «Non temere, pieno di grazia, il Signore è con te»! Dio proprio oggi si fa vedere e ci «rivela il Mistero avvolto nel silenzio dai secoli eterni ma ora manifestato e annunciato a tutte le genti» (II lettura, Romani 16). Dio vuole porre la sua “casa” tra noi, e ha scelto come casa ogni cuore, ogni figlio: lasciamo che Egli entri, che nasca proprio in noi. Tutto sarà nuovo!


21 dicembre 2023

 
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