Come Paolo dobbiamo confessare i nostri peccati, non nasconderli. fare memoria, ricordare la nostra storia di grazia e di peccato. Papa Francesco celebra messa a santa Marta prima di recarsi ai lavori del Sinodo. e parla della conversione di Paolo. Come Paolo dobbiamo ricordare: «Questa abitudine di fare memoria della nostra vita non è molto comune tra di noi. Dimentichiamo le cose, viviamo nel momento e poi dimentichiamo la storia. E ognuno di noi ha una storia: una storia di grazia, una storia di peccato, una storia di cammino, tante cose... E fa bene pregare con la nostra storia. Fare memoria sulla propria vita è dare gloria a Dio. Fare memoria sui nostri peccati, dai quali il Signore ci ha salvati, è dare gloria a Dio». Per questo, spiega il Papa, «Paolo si vanta soltanto di due cose: dei propri peccati e della grazia di Dio Crocifisso, della sua grazia. Lui faceva memoria dei suoi peccati, e si vantava: "Sono stato peccatore, ma Cristo Crocifisso mi ha salvato" e si vantava di Cristo. Questa era la memoria di Paolo. Questa è la memoria che noi siamo invitati dallo stesso Gesù a fare».
Papa Francesco ricorda anche il racconto di Marta e Maria, quando Gesù dice che Marta ha scelto la parte migliore. E la parte migliore è «sentire il Signore e fare memoria. Non si può pregare ogni giorno come se noi non avessimo storia. Ognuno di noi ha la sua. E con questa storia nel cuore andiamo alla preghiera, come Maria. Ma tante volte siamo distolti, come Marta, dai lavori, dalla giornata, dal fare quelle cose che dobbiamo fare, e dimentichiamo questa storia».
Una storia che trova il suo sigillo nel battesimo, ma che comincia molto prima, «quando Dio, dall’eternità, ci ha guardati e ci ha scelto. Nel cuore di Dio, lì incomincia». E allora dobbiamo «fare memoria della nostra scelta, quella che Dio ha fatto su di noi. Fare memoria del nostro cammino di alleanza. Questa alleanza è stata rispettata, o no? Eh no: siamo peccatori e facciamo memoria, e fare memoria della promessa che fa Dio e mai delude, che è la nostra speranza. Questa è la vera preghiera».
Infine l'invito, sulla scia di quanto detto, a pregare con il salmo 138, che ci sprona proprio a fare memoria davanti a Dio perché recita: «Signore, tu mi scruti e mi conosci. Tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo. Intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo».