In cammino fino alla Risurrezione
Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».
Giovanni 12,23-24
Nell’anno B dedicato a Marco, incentrato dunque sul Vangelo della sequela del Cristo, Dio potente, Figlio, Salvatore, il tema conduttore della Quaresima, tempo forte di conversione, è l’Alleanza di Dio. Essa viene suggellata dopo il diluvio e assicurata a Noè, «uomo giusto, integro, che cammina con Dio» (Genesi 6,9; I Domenica), modello di ogni credente, capace di affidare con fiducia, nei marosi del contingente, la sua esistenza, e le sorti di tutto il mondo, a Colui che solo può salvare dalla morte e trarre anzi dalla morte la Vita.
Abbiamo meditato, attraverso la successione delle prime letture delle Domeniche di Quaresima, tratte dall’Antico Testamento, su figure e momenti capitali della Storia della Salvezza, in cui Dio rinnova e conferma, nonostante i numerosi peccati degli uomini, la sua Alleanza di Pace e di Vita: nella II Domenica ne è destinatario Abramo, ca- postipite del popolo della Promessa (Genesi 21); la III e la IV Domenica mettono al centro della riflessione due eventi capitali della storia biblica, tra loro fortemente connessi: prima la vicenda egiziana, con la schiavitù e la liberazione dal Faraone, la peregrinazione nel deserto del Sinai e la consegna a Mosè delle Dieci Parole (Esodo 20), nel contesto del grande Codice dell’Alleanza; poi la vicenda babilonese, con la deportazione e il rientro ad opera di Ciro (2Cronache 36), fucina di un Israele nuovo, che torna come “un resto” nella Terra della Promessa, consapevole dei propri errori e dell’amore senza fine di Dio, determinato a rispettare l’Alleanza e il Patto con il suo Signore. In questa V Domenica, ormai alle porte della Pasqua, la Chiesa ci fa ascoltare la voce di Geremia, grande profeta dell’epoca dell’esilio, attraverso il quale Dio assicura: «Verranno giorni nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda concluderò una Alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto; porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo» (I lettura, Geremia 31).
L’«Alleanza Nuova», che «crea in noi un cuore nuovo» e «ci rende la gioia della salvezza» (Salmo 50, Responsorio), si fonda su una Legge Nuova e insieme eterna, dettata dall’Amore, si suggella nel Corpo e nel Sangue di Cristo, nella notte della Cena, nel sacrificio della Croce, nella gloriosa Risurrezione del nostro Salvatore: «Come ai giorni di Noè», solo Dio si vincola in questa Alleanza, promessa fin dalle origini del mondo all’uomo e alla donna fatti a sua immagine, a immagine dell’adam nuovo e perfetto, il Cristo Messia, Figlio del Padre, Parola eterna, che ha dato forma alla cre- azione e trasforma tutta la storia, che è «causa di Salvezza per tutti coloro che gli obbediscono» (II lettura, Ebrei 5).
Accompagnati da questa Promessa, che percorre i tempi ed è annunciata da tutte le letture di oggi, confidiamo nella Parola potente del Salvatore: il chicco di grano che muore porta molto frutto (Vangelo, Giovanni 12). Vogliamo «seguire» Gesù, nostra salvezza, e avviarci anche noi, con fede, sul monte della Croce e della Gloria, per gustare il Mistero e celebrare, ormai prossima, l’ora in cui il Figlio dell’uomo è glorificato.