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Prima i poveri, sollecita Papa Francesco nel primo Angelus d’agosto mentre chi può è già in vacanza. Lo dice e spiega che le esigenze dei poveri vanno anteposte a tutte le altre. E quindi il fatto di averlo sottolineato proprio nella domenica d’inizio vacanze significa che neppure quando ci si riposta i poveri vanno dimenticato. Ha osservato il Papa: “ Gesù ci insegna ad anteporre le necessità dei poveri alle nostre. Le nostre esigenze, pur legittime, non saranno mai così urgenti come quelle dei poveri, che non hanno il necessario per vivere: non hanno da mangiare, né da vestirsi, non hanno la possibilità di avere medicine, i loro bambini non possono andare a scuola”.
Ha scelto queste parole per commentare l'episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, con i quali venne sfamata la folla: “Di fronte alla gente stanca e affamata, i discepoli pensano che sia meglio congedarla, perché possa andare a procurarsi il cibo. Gesù invece dice: date loro voi stessi da mangiare. Due reazioni diverse, che riflettono - dunque - due logiche opposte: i discepoli ragionano secondo il mondo, per cui ciascuno deve pensare a sé stesso; Gesù ragiona secondo la logica di Dio, che e' quella della condivisione". Ha spiegato il Papa: “Se Gesù avesse congedato le folle, tante persone sarebbero rimaste senza mangiare. Invece quei pochi pani e pesci, condivisi e benedetti da Dio, bastarono per tutti”.
Poi ha aggiunto che quello che è accaduto “non é una magia, é un segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il 'nostro pane quotidiano', se noi sappiamo condividerlo come fratelli. Invece, ha commentato il Papa “quante volte ci voltiamo da un'altra parte per non guardare i fratelli bisognosi, ed é un modo educato per dire in guanti bianchi: arrangiatevi da soli”. Bergoglio nelle parole dopo l’Angelus ha ricordato il grande raduno nazionale dell’Agesci a San Rossore, verso il quale scout da tutta Italia si sono incamminati con rout nazionale in questi giorni.
Ha scelto queste parole per commentare l'episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, con i quali venne sfamata la folla: “Di fronte alla gente stanca e affamata, i discepoli pensano che sia meglio congedarla, perché possa andare a procurarsi il cibo. Gesù invece dice: date loro voi stessi da mangiare. Due reazioni diverse, che riflettono - dunque - due logiche opposte: i discepoli ragionano secondo il mondo, per cui ciascuno deve pensare a sé stesso; Gesù ragiona secondo la logica di Dio, che e' quella della condivisione". Ha spiegato il Papa: “Se Gesù avesse congedato le folle, tante persone sarebbero rimaste senza mangiare. Invece quei pochi pani e pesci, condivisi e benedetti da Dio, bastarono per tutti”.
Poi ha aggiunto che quello che è accaduto “non é una magia, é un segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il 'nostro pane quotidiano', se noi sappiamo condividerlo come fratelli. Invece, ha commentato il Papa “quante volte ci voltiamo da un'altra parte per non guardare i fratelli bisognosi, ed é un modo educato per dire in guanti bianchi: arrangiatevi da soli”. Bergoglio nelle parole dopo l’Angelus ha ricordato il grande raduno nazionale dell’Agesci a San Rossore, verso il quale scout da tutta Italia si sono incamminati con rout nazionale in questi giorni.



