Un saluto particolare ai «nostri fratelli» musulmani, nel segno dell'apertura, dell'amicizia, della comprensione: lo ha espresso papa Francesco durante l'Angelus, ricordando la fine del Ramadan, il mese islamico del digiuno e della preghiera, che si concluso in questi giorni con la tradizionale festa dell'Eid-al-Fitr.Come aveva già fatto nel suo messaggio rivolto ai fedeli dell'islam in occasione dell'inizio del Ramadan, il Papa ha richiamato con forza la necessità del dialogo tra le fedi: «Auguro che cristiani e musulmani», ha detto il Pontefice, «si impegnino per promuovere il reciproco rispetto, specialmente attraverso l'educazione delle nuove generazioni».

Commentando la pagina del Vangelo di oggi, che parla del «desiderio dell'incontro definitivo con Cristo», papa Francesco ha rivolto ai presenti una domanda: «Voglio chiedervi: dov'è il tuo tesoro? Qual è per te la realtà più importante, più preziosa, la realtà che attrae il tuo cuore come una calamità? Posso dire che è l'amore di Dio?». E ha poi spiegato che «l'amore di Dio non è qualcosa di vago, un sentimento generico; l'amore di Dio ha un nome e un volto: Gesù Cristo». Ha aggiunto: «E' un amore che dà valore e bellezza a tutto il resto: alla famiglia, al lavoro, allo studio, all'amicizia, all'arte, ad ogni attività umana».

All'Angelus, in piazza San Paietro, è arrivata anche la protesta dei cittadini romani che si oppongono alla realizzazione della nuova discarica nella zona Ardeatina, vicino al santuario del Divino Amore. Quattrocento manifestanti sono partiti da Falcognana, con i cappellini del Divino Amore in testa per essere riconosciuti e numerosi striscioni, fra i quaoi uno lungo dodici metri,  per raggiungere San Pietro e far conoscere la loro battaglia al Pontefice. Solo uno striscione è stato fatto entrare, quello con la scritta: "Papa Francesco aiutaci". Nessun accenno, comunque, alla protesta anti-discarica è stato fatto da papa Francesco durante l'Angelus.