Una visita che ha «luogo intenzionalmente nel corso della Settimana Santa», recita il comunicato ufficiale. L'elemosiniere del Papa, monsignor Corrado Krajewski, varca, questo mercoledì, la soglia di Regina Coeli, il carcere romano che sorge a due passi dal Vaticano. Ai 1.100 detenuti, infatti, papa Francesco ha deciso di regalare i vangelini tascabili che due domeniche fa ha fatto distribuire ai fedeli in piazza dopo l'Angelus.
Il carcere storico di Roma (un antico proverbio recita che si è romani davvero solo se si salgono i tre gradini del carcere di Regina Coeli) è al centro dell'attenzione della Chiesa che vi opera con due sacerdoti e un gruppo di volontari. Padre Vittorio Trani, dal 1978, e padre Ernesto Piacentini, dal 2007, si ccoupano della pastorlae sempre più complessa di questo carcere maschile che conta ormai una presenza straniera pari a più del 65 per cento dei detenuti.
Quasi tutti, anche chi non è di religione cattolica, partecipa alle attività, comprese le tre messe domenicali. Per i cattolici di lingua diversa dall'italiano ci sono sacerdoti e catechisti di lingua spagnola, polacca ed è prevista una catechesi specifica per i detenuti di area africana e rumena.
In attesa della visita dell'elemosiniere è cominciata anche la benedizione delle stanze e, nella settimana Santa, nella rotonda centrale famosa per le precedenti visite dei Papi, si svolge quotidianamente la via Crucis curata ogni giorno da detenuti diversi.