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Le indagini continuano perché i riscontri da fare sono molti e a volte complicati tra Italia e Santa Sede. Gli uomini della Gendarmeria vaticana al comando di Domenico Giani continuano a lavorare con determinazione e serenità. Il promotore di Giustizia, cioè il Pm del Vaticano, il professor Gian Piero Milano, vaglia gli atti e si appresta ai rinvii a giudizio non appena saranno chiuse le indagini di polizia giudiziaria. Per ora non ci sono altri indagati. Padre Federico Lombardi ha fatto il punto sulla vicenda parlando con i giornalisti e con una lunga nota pubblicata dalla Radio Vaticana.
Ha spiegato che non si può dire che il Papa sia “sconfortato” dall’inchiesta giudiziaria che ha portato all'arresto di monsignor Balda e di Francesca Chaouqui (poi rilasciata). Insomma il Papa non si fa dettare l’agenda da nessuno e soprattutto “non prende decisioni sulla base dei libri di Nuzzi e Fittipaldi”, ha precisato Lombardi: “Il Vaticano conosce già molto bene la realtà e sa cosa deve fare e la riorganizzazione dei dicasteri economici, la nomina del revisore generale, il funzionamento regolare delle istituzioni di controllo delle attività economiche e finanziarie, sono una realtà oggettiva e incontrovertibile”.
Insomma il Vaticano prosegue “senza incertezze” sulla strada della “buona amministrazione” e aggiunge Lombardi che “la pubblicazione alla rinfusa di una grande quantità di informazioni differenti, in gran parte legate a una fase ormai superata, senza possibilità di approfondimento e valutazione” non “rende ragione al coraggio e all’impegno del Papa”. Il portavoce vaticano conferma che “una buona parte di ciò che è stato pubblicato è il risultato di una divulgazione di notizie e documenti di per sé riservati e quindi di un’attività illecita che viene quindi perseguita penalmente con decisione dalle competenti autorità vaticane”.
Padre Lombardi ha invece confermato che da febbraio è in corso un’altra indagine del Pm vaticano su operazioni finanziarie che possono far sospettare il riciclaggio di denaro. Si tratta si un nuovo filone di indagine legato allo scandalo di monsignor Scarano, il capo contabile dell’Apsa, l’amministrazione del patrimonio della Santa Sede, arrestato e da poco tornato in libertà, e che vedrebbe coinvolti altre persone dell’Apsa. La magistratura vaticana indaga in particolare sul portafoglio titoli e chi lo gestiva. Sarebbe stato lo stesso Scarano a spiegare come si mettevano in atto operazioni di riciclaggio e di manipolazione dei mercato attraverso una banca, la Finnat, di proprietà di Gianpietro Nattino, anche egli già coinvolto nelle indagini precedenti. Gli inquirenti vaticani hanno voluto vederci più chiaro e hanno chiesto ad agosto la collaborazione delle autorità italiane e di quelle svizzere con una rogatoria internazionale. I reati ipotizzati sono riciclaggio di denaro e insider trading. Nattino si difende: "Ribadisco di aver sempre operato nel pieno rispetto delle normative in vigore, con la massima trasparenza e correttezza. Sono ovviamente a disposizione delle Autorità competenti per fornire ogni chiarimento".
Ha spiegato che non si può dire che il Papa sia “sconfortato” dall’inchiesta giudiziaria che ha portato all'arresto di monsignor Balda e di Francesca Chaouqui (poi rilasciata). Insomma il Papa non si fa dettare l’agenda da nessuno e soprattutto “non prende decisioni sulla base dei libri di Nuzzi e Fittipaldi”, ha precisato Lombardi: “Il Vaticano conosce già molto bene la realtà e sa cosa deve fare e la riorganizzazione dei dicasteri economici, la nomina del revisore generale, il funzionamento regolare delle istituzioni di controllo delle attività economiche e finanziarie, sono una realtà oggettiva e incontrovertibile”.
Insomma il Vaticano prosegue “senza incertezze” sulla strada della “buona amministrazione” e aggiunge Lombardi che “la pubblicazione alla rinfusa di una grande quantità di informazioni differenti, in gran parte legate a una fase ormai superata, senza possibilità di approfondimento e valutazione” non “rende ragione al coraggio e all’impegno del Papa”. Il portavoce vaticano conferma che “una buona parte di ciò che è stato pubblicato è il risultato di una divulgazione di notizie e documenti di per sé riservati e quindi di un’attività illecita che viene quindi perseguita penalmente con decisione dalle competenti autorità vaticane”.
Padre Lombardi ha invece confermato che da febbraio è in corso un’altra indagine del Pm vaticano su operazioni finanziarie che possono far sospettare il riciclaggio di denaro. Si tratta si un nuovo filone di indagine legato allo scandalo di monsignor Scarano, il capo contabile dell’Apsa, l’amministrazione del patrimonio della Santa Sede, arrestato e da poco tornato in libertà, e che vedrebbe coinvolti altre persone dell’Apsa. La magistratura vaticana indaga in particolare sul portafoglio titoli e chi lo gestiva. Sarebbe stato lo stesso Scarano a spiegare come si mettevano in atto operazioni di riciclaggio e di manipolazione dei mercato attraverso una banca, la Finnat, di proprietà di Gianpietro Nattino, anche egli già coinvolto nelle indagini precedenti. Gli inquirenti vaticani hanno voluto vederci più chiaro e hanno chiesto ad agosto la collaborazione delle autorità italiane e di quelle svizzere con una rogatoria internazionale. I reati ipotizzati sono riciclaggio di denaro e insider trading. Nattino si difende: "Ribadisco di aver sempre operato nel pieno rispetto delle normative in vigore, con la massima trasparenza e correttezza. Sono ovviamente a disposizione delle Autorità competenti per fornire ogni chiarimento".



