PHOTO
Papa Francesco ha ripreso le sue catechesi sulla famiglia che aveva iniziato il 10 dicembre 2014. Ma si tratta di un nuovo ciclo di catechesi sul rapporto famiglia-Chiesa e famiglia-mondo. Ha fatto un breve cenno alla discussione in corso al Sinodo e per ha denunciato con parole molto forti che la famiglia non ha un riconoscimento adeguato da parte della politica: “Non si dà alla famiglia il dovuto peso – e riconoscimento, e sostegno – nell’organizzazione politica ed economica della società contemporanea. Vorrei dire di più: la famiglia non solo non ha riconoscimento adeguato, ma non genera più apprendimento! A volte verrebbe da dire che, con tutta la sua scienza e la sua tecnica, la società moderna non è ancora in grado di tradurre queste conoscenze in forme migliori di convivenza civile. Non solo l’organizzazione della vita comune si incaglia sempre più in una burocrazia del tutto estranea ai legami umani fondamentali, ma, addirittura, il costume sociale e politico mostra spesso segni di degrado – aggressività, volgarità, disprezzo… –, che stanno ben al di sotto della soglia di un’educazione famigliare anche minima. In tale congiuntura, gli estremi opposti di questo abbrutimento dei rapporti – cioè l’ottusità tecnocratica e il familismo amorale – si congiungono e si alimentano a vicenda. E’ un paradosso”.
La famiglia invece è importantissima per la Chiesa. Bergoglio ha usato una espressione inedita, affermando che “Si potrebbe dire che lo spirito famigliare è una carta costituzionale per la Chiesa: così il cristianesimo deve apparire, e così deve essere”. Poi ha aggiunto: “Potremmo dire che oggi le famiglie sono una delle reti più importanti per la missione di Pietro e della Chiesa. Non è una rete che fa prigionieri, questa! Al contrario, libera dalle acque cattive dell’abbandono e dell’indifferenza, che affogano molti esseri umani nel mare della solitudine e dell’indifferenza. Le famiglie sanno bene che cos’è la dignità del sentirsi figli e non schiavi, o estranei, o solo un numero di carta d’identità”. Il Papa spiegati che il Sinodo è chiamato “ad interpretare questa sollecitudine e questa cura della Chiesa”.



