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La preghiera, il perdono. E la gioia di tutti
Vescovo spirituale, pastore appassionato e semplice, illuminato dall’esempio di Carlo Maria Martini di cui ricorda l’insegnamento profondo, ovvero «il servizio di consolare le persone afflitte, la luce per illuminare la vita delle persone nel dubbio, la preghiera e il perdono», la nomina di Renato Corti è stata accolta con gioia. A Galbiate, città di origine di monsignor Corti, dove i parenti si sono stretti commossi attorno al parroco, don Enrico Panzeri: «Traspare dalla sua personalità, la profonda spiritualità di cui è portatore». A Rho, presso i padri oblati dove Corti ha deciso di tornare dopo che ha lasciato la diocesi di Novara che guidava dal 1991. «Siamo contenti che il Papa abbia riconosciuto la sua personalità davvero significativa dal punto di vista umano e spirituale» ha detto il superiore monsignor Michele Elli e Vicario episcopale della Zona di Melegnano. «È proprio una bella figura. «Volevamo brindare, ma lui ha detto: “Facciamo cose modeste, modeste. Abbiamo solo tagliato una fetta di torta. Secondo il suo stile monsignor Corti ha proprio chiesto sobrietà». «Se c’è uno in Diocesi che meriti questa elevazione a Cardinale, è proprio monsignor Corti: per quello che ha fatto in Diocesi quando era Vicario generale di Martini e prima quando era in Seminario. E poi per quello che fa oggi, nella discrezione di Rho, dove riceve parecchi preti, predica molti ritiri, confessa molto» è stato il commento di monsignor Angelo Mascheroni. «È uomo ascetico, culturale, umano e spirituale».
«Gioisce con la Chiesa intera» ed «è grata» a papa Francesco «per la nomina a Cardinale di mons. Renato Corti, Vescovo emerito di Novara» il Vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla. «Il servizio alla Chiesa novarese e alla Chiesa italiana di mons. Corti continua ora con una nuova responsabilità, unendo ancora di più la nostra Chiesa diocesana alla Sede del Vescovo di Roma».



