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In principio ci fu Assassinio sull’Orient Express, con il regista e attore inglese Kenneth Branagh che rimetteva in scena uno dei gialli più popolari di Agatha Christie, misurandosi con il film dal cast stellare di Sidney Lumet del 1974, con Albert Finney, Lauren Bacall, Ingrid Bergman, Jacqueline Bisset, Michael York e Sean Connery. Una bella sfida. Dopo il grande successo è stato immancabile il secondo film, Assassinio sul Nilo, un altro romanzo molto noto della regina del giallo, con un’ambientazione altrettanto scenografica e un precedente del 19748, e un altro cast di grandissimi attori come Peter Ustinov, David Niven, Mia Farrow, Bette Davis, Angela Lansbury, Olivia Hussey, Jane Birkin e Maggie Smith.


E quando è arrivato il terzo film, stessa tipologia di titolo, Assassinio a Venezia (cast meno stellare, con una piccola parte, quella della guardia del corpo di Poirot, anche per il nostro Riccardo Scamarcio), chi non conosce la bibliografia della Christie ha semplicemente pensato che fosse la trasposizione di un altro suo giallo, chi invece i libri della Christie li ha letti si è scervellato per capire da dove spuntasse a) l’ambientazione a Venezia; b) una trama che vira più sul nero che sul giallo. Al contrario dei primi due film in cui si era sostanzialmente attenuto ai romanzi di Agatha Christie, qui Branagh prende spunto in modo molto blando da Poirot e la strage degli innocenti (Hallowe’en Party, 1969) per contaminare la trama con altri racconti, cambiare epoca e ambientazione, e soprattutto insistere molto sull’elemento soprannaturale colorando di venature horror la vicenda.


Questa in poche parole la trama: il detective belga, dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, ha deciso di ritirarsi a Venezia rinunciando a investigare. Lo raggiunge l’amica giallista Ariadne Oliver che lo convince ad accompagnarla ad una festa di Halloween al palazzo dell'ex cantante lirica Rowena Drake. La festa sarà seguita da una seduta spiritica. Lo scopo è smascherare quella che lei ritiene una finta medium incaricata di mettersi in contatto con la figlia della padrona di casa, morta suicida anni prima. C’è un primo omicidio e Poirot è costretto suo malgrado a rientrare in scena per dipanare una complessa matassa. In realtà Agatha Christie, che è stata una grande viaggiatrice e ha scelto come scenari dei suoi romanzi e racconti, oltre che naturalmente l’Inghilterra, diversi paesi d’Europa e del Mediterraneo, non ha mai ambientato nulla a Venezia. Chissà se avrebbe approvato la scelta di Branagh.





