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Secondo l'ultimo Rapporto dell'Inail nei primi otto mesi del 2023 si sono registrate 383.242 denunce di infortunio sul lavoro, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e di poco più dell’8% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Le denunce per decesso sul luogo di lavoro sono 657. La mancanza di cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro e le morti sul lavoro costituiscono un tema su cui il Teatro Officina si è soffermato più volte durante la sua attività. Nella serata del 12 novembre, alle ore 18, dal titolo Morire di lavoro: fino a quando? il poeta operaio Ferruccio Brugnaro racconta la sua esperienza politica e culturale vissuta al Petrolchimico di Marghera durante gli anni di esposizione al rischio chimico che quel territorio ha tragicamente conosciuto.In quell’occasione, l'attore Massimo De Vita darà voce ad alcuni testi del poeta, per terminare con una lettura di Daniela Airoldi Bianchi di un brano tratto da Petrolkiller di Gianfranco Bettin, una toccante testimonianza dei drammatici effetti delle sostanze tossiche del Petrolchimico di Marghera. L’evento verrà introdotto dal Senatore Tino Magni che porterà la sua esperienza in qualità di Presidente della commissione parlamentare dedicata proprio alla sicurezza sul lavoro.


Ferruccio Brugnaro all’inizio degli anni ‘50 è operaio a Porto Marghera, dove fa parte del Consiglio di Fabbrica Montefibre-Montedison e diventa uno dei protagonisti delle lotte per i diritti dei lavoratori. La sua attività di scrittore inizia nel 1965 quando distribuisce ciclostilati di poesia, racconti e pensieri presso i quartieri e le scuole frequentati dai lavoratori in lotta. Le sue numerose raccolte di poesia, tradotte in inglese, francese e spagnolo, avranno sempre come tema centrale quello del lavoro.


A seguire il monologo di Paolo Bignani Il paese delle facce gonfie con Stefano Panzeri sul disastro ambientale provocato a Meda dalla diossina dell’Icmesa che avrebbe potuto essere evitato se si fosse dato ascolto a chi aveva a cuore la salute della gente. La voce è quella di un uomo che vorrebbe tornare bambino, quando le nuvole gli passavano sopra la testa ed erano desideri che aspettavano di prendere forma. Il bambino ritorna nel linguaggio e nello sguardo ingenuo e dissacrante sugli avvenimenti. La storia, i luoghi e i personaggi sono di fantasia, ma tornano alla mente gli eventi che hanno danneggiato e continuano a danneggiare salute e ambiente, a testimoniare che poco si è imparato negli anni.
Buffet in chiusura di serata, ingresso euro 12,00



