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Eravamo già separati a quarantacinque anni, con un figlio di dodici anni, che ha sempre potuto abitare da suo padre quanto ha voluto: non mi sono mai tirata indietro. Ora l’ultima amante del mio ex marito è morta tre anni fa, il figlio ormai grande vive per conto suo. Poiché abitiamo nella stessa cittadina, sono andata io a trovare il mio ex, portandogli la colazione. Lui ha gradito, poi mi ha proposto di portarmi lui la colazione, una settimana a turno. Mi fa piacere. E per ora mi fermo qui.
LEONORA
Cara Leonora, tu stai dando molte lezioni alla Posta del cuore! Lasciamelo sottolineare, perché una “buona separazione” si può imparare.
Prima sottolineatura: non vi siete disputati il figlio! Tu hai lasciato che trascorresse buoni tempi con lui, nonostante (aggiungi) le sue relazioni affettive non durassero mai a lungo. Il figlio ha recepito il vostro rispetto reciproco: e per questo è diventato autonomo!
Seconda sottolineatura: quando tu hai sentito solo il tuo ex, senza l’amante di turno, lo sei andata a cercare, senza rimbrotti né colpevolizzazioni a carico suo o tuo. Sei veramente un genio della relazione, cara Leonora!
Terza sottolineatura: liberi tutti e due, ma tu non hai forzato niente; ti sei presentata con una calda colazione e con un sorriso, questo è un gesto umile e intelligente. E lui ti ha mostrato che non vuole solo ricevere, ma anche dare, ha capito, cioè, che la tua non era una manovra per “riaverlo”. E men che meno per accampare diritti. Ora siete due neopensionati e tu accetti che scambiarvi la colazione a turno sia già un buon passo. Il rispetto che hai seminato sta dando i suoi frutti, con prudenza e – se posso dirlo – con amore. Grazie!



