DANIELE B. - Mons. Sánchez Sorondo, in un’intervista su Hawking e la fede, ha detto: «Il problema della creazione, sostiene Tommaso, è una questione metafisica e non fisica». Per un cristiano si tratta di riconoscere il rapporto di subordinazione al Creatore, ma questo lo circoscriverei al campo etico-spirituale, non metafisico.
Il concetto di “creazione” è entrato nel pensiero e nella mentalità occidentale non per via filosofica (solo in Platone rinveniamo qualche presagio), ma attraverso la rivelazione ebraico-cristiana. Una volta che la cultura lo ha appreso, la filosofia lo ha recepito, in primo luogo sviluppando una riŽflessione “metafisica” sul concetto stesso e sulle sue implicazioni, in quanto un’etica e una vita spirituale che non si sostenessero su una visione “metafisica” del mondo, dell’uomo e di Dio risulterebbero prive di fondamento. E se la metafisica è la scienza del fondamento, allora non può non occuparsi del tema “creazione”. Nella frase riportata tuttavia si prendono le distanze dalla pretesa delle scienze empiriche di esprimere prospettive filosofiche. Quando ciò accade, il fisico, il matematico, il cultore di scienze naturali eccetera non parlano più come scienziati, ma come filosofi ed eventualmente come credenti.