Il Papa difende il cardinale Parolin. E, alle parole dell’ambasciatore israelliano che, commentando l’intervista dle segretario di Stato vaticano all’Osservatore romano aveva detto che erano «parole che minano il processo di pace», risponde che «il cardinale Parolin ha espresso molto bene quella che è l'opinione della Santa Sede». Prima di far rientro in Vaticano per gli impegni del pomeriggio di martedì e per l’udienza generale del mercoledì, Leone si è fermato, come è ormai consuetudine, con i giornalisti. «Veramente sono stati due anni molto dolorosi», ha detto loro, «due anni fa per questo attacco terroristico sono morte 1200 persone. Bisogna pensare molto a quanto odio esiste nel mondo e cominciare noi stessi con la domanda: perché esiste, cosa possiamo fare noi? In due anni sono stati uccisi anche 67mila palestinesi. È veramente una cosa che fa pensare a quanta violenza, di quanto male è capace l'uomo. Bisogna ridurre l'odio, ritornare alla capacità di dialogare, di trovare soluzioni di pace».

Poi, rispondendo a chi gli chiedeva se la sua esortazione, Dilexit te, dedicata ai poveri, ha radici nella sua esperienza missionaria, ha risposto «Certamente. Io penso che è il messaggio del Vangelo, e alla fine quello che il Papa può dire, può annunciare, deve avere radici nel Vangelo».