Pensando alle recenti azioni di vandalismo urbano e di aggressioni alla polizia da parte dei “pro-Pal”, all’assassinio di Charlie Kirk, all’uccisione di due bambini durante una Messa in Minnesota, alle irruzioni durante una conferenza alla Bicocca di Milano, alle mancate condanne da parte dei vertici politici, ho fugato ogni dubbio: l’universo della sinistra è intollerante. Il fatto che anche chi dovrebbe parlarne in ossequio alla sua etichetta di indipendente lo faccia sporadicamente e con timore dà la misura della lontananza del nostro Paese dal buon senso.

AUGUSTO


Mi sembra una lettura che mette insieme fatti diversi, avvenuti in luoghi diversi, con motivazioni e protagonisti diversi. Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono parti della sinistra militante intolleranti e violente, così come non mancano in alcune formazioni di estrema destra, anche se in queste settimane sono più protagoniste le prime. Finché continuiamo ad alimentare la polarizzazione e a dire che gli altri sono i cattivi e noi i buoni non ne usciremo. O ne usciremo male. È una questione di cuore. E di linguaggio.