Caro don Stefano,
sono rimasto scandalizzato nel leggere la notizia che il patriarca ortodosso russo Kirill ha pubblicato un libro in cui incoraggia i fedeli e i soldati russi impegnati sul fronte a non deflettere, ad andare avanti. La guerra contro l’Ucraina farebbe parte di un disegno di salvezza, e dunque «non è una vergogna dare la propria anima per questo, perché conferma la verità di Dio sulla terra». Quale unità dei cristiani sarà mai possibile in questo nostro mondo?**
VINCENZO ORTOLINA

Caro Vincenzo,
il libro riprende le tesi messianiche del decreto del XXV Concilio mondiale del popolo russo che si è tenuto un anno fa ed è stato pubblicato il 27 marzo scorso. Esso esclude un possibile ripensamento sull’invasione dell’Ucraina: «Da un punto di vista spirituale e morale, l’operazione militare speciale è una guerra santa, in cui la Russia e il suo popolo, difendendo l’unico spazio spirituale della Santa Rus’, compiono la missione di “Colui che trattiene” [o Katéchon], proteggendo il mondo dall’assalto del globalismo e dalla vittoria dell’occidente caduto nel satanismo». La guerra santa è tornata. È tornato un tempo che speravamo perduto per sempre. È il tempo, di nuovo, in cui l’uomo si fa oscuro interprete di Dio in terra – anzi lo sostituisce nella sua azione di giudice – e spazza con la forza quello che non va.

Un’altra simile si sta combattendo a Gaza e in Libano, in cui la destra estremista messianica di Israele che sostiene Netanyahu spinge per la soluzione finale riguardo alla questione palestinese, con la conquista di territori che spettano per promessa divina al popolo eletto. E questo in risposta allo stesso fine che si propongono, a parti invertite e in nome di Allah, i leader di Hamas, Hezbollah, gli Houti, con il loro mandante, l’Iran. Molte migliaia di vite umane ne fanno le spese e muore così la speranza di un mondo dove finalmente fraternità e giustizia possano regnare, che è il vero sogno di Dio per noi. Sogno deformato per fini di dominio da parte di uomini che si ritengono mandati da Dio per sconfiggere Satana, non capendo che, trasformandosi in affamatori di popoli e in stragisti, proprio del Nemico si fanno strumento.