Caro direttore, il nostro don è dotato di una fantasia vulcanica. La domenica in cui è stato letto il Vangelo delle nozze di Cana, all’uscita ha fatto distribuire dei confetti per ricordare l’evento. Nella domenica in cui il Vangelo trattava della moltiplicazione dei pani, dopo la Comunione ha donato un panino ad ogni parrocchiano congedando così l’assemblea: «Ora moltiplicate voi il pane per i poveri. Andate in pace». Un’altra domenica, dopo che i fedeli e le signore con impeccabile eleganza avevano preso posto in chiesa come in una platea di teatro, finito il canto d’ingresso si è fermato all’ambone e, anticipando la lettura del Vangelo di Matteo in cui Gesù invita, prima di celebrare il sacrificio al Signore, a riconciliarsi con il proprio fratello, ha invitato tutti a farlo. La chiesa si è svuotata e la successiva Messa vespertina era stracolma di parrocchiani: gli “esodati” del mattino e i riconciliati del Vangelo. Il nostro don, forte di una carica morale, con coraggio eroico, pur tra critici dissensi e appassionati consensi, serve la nostra santa Chiesa.

PEPPINO


Caro Peppino, il tuo racconto ci fa sognare una Chiesa di cui tutti abbiamo bisogno come il pane. Un don che ama il Vangelo e una comunità cristiana che lo prende sul serio. Un invito anche a tutti noi a immaginare una Chiesa con il sapore del Vangelo. Grazie!