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Il racconto che fa l’evangelista Giovanni della resurrezione ci aiuta a comprendere il valore delle domande rispetto a ciò che stiamo vivendo: “Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?»”. Molto spesso viviamo esperienze senza mai farci una domanda di senso. Perché stiamo soffrendo? Perché ci troviamo in quella situazione? Qual è la cosa che ci ferisce realmente? È molto importante gettare luce sull’esperienza. La fede cristiana prima di essere una risposta giusta è una domanda giusta.
Senza questo lavorio di ricerca interiore rischiamo di vivere molte cose nella vita senza mai coglierne il vero significato. E quando non si coglie il vero significato delle cose si rischia di sprecarle.
Ecco perché anche Gesù Risorto pone a Maria Maddalena una domanda prima di rivelarsi per chi è veramente: “Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?»”. È interessante che Maria si trova davanti agli occhi ciò che sta cercando ma non è in grado di accorgersene. Capita anche a noi la stessa esperienza: pensiamo di cercare cose che sembrano a noi lontanissime quando invece sono davanti ai nostri occhi e non siamo capaci di riconoscerle. Ecco allora che Gesù fa qualcosa di semplice ma allo stesso tempo di rivoluzionario: chiama Maria Maddalena per nome. “Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!”.
La fede non ti spiega perché succedono certe cose, ma ti ricorda chi sei veramente a partire da quello che hai vissuto. Certi dolori come certe gioie, in fondo, sono solo occasioni per scoprire chi siamo veramente.



