Il rumore della palla da basket non si ferma al campetto di Via Dezza. A farla rotolare è Prince, 8 anni e appassionato di pallacanestro. È qui con suo papà, Marlon, per una lezione che vale più di mille allenamenti. «Mio figlio ha capito subito la situazione -racconta il padre- ed è stato lui a decidere di venire qui oggi. Voleva lasciare un girasole ad Alessandro e per far capire alla mamma che non è da sola». Marlon e Prince sono il volto di una città che non ci sta. L’insensibilità di quelle parole scritte sul memoriale ha scatenato un'onda emotiva in tutto il quartiere: decine di sconosciuti si sono alternati alla rete del campetto, portando biglietti e girasoli, il fiore simbolo di Alessandro.

Uno dei tanti pensieri in ricordo di Alessandro e di sostegno alla mamma
Uno dei tanti pensieri in ricordo di Alessandro e di sostegno alla mamma

Uno dei tanti pensieri in ricordo di Alessandro e di sostegno alla mamma

Ma la risposta di Milano non è solo simbolica, è anche tremendamente pratica. Simone Lunghi, degli "Angeli del Bello", è arrivato sul posto con lo spirito pragmatico di chi si prende cura della città. «Visto che qui avevamo già organizzato i 'giochi della pace', abbiamo deciso di lanciare un torneo di basket in ricordo di Ale», annuncia Lunghi, che ha già informato la famiglia. Oltre al torneo, Simone ha avuto un’idea brillante, che sfida apertamente il vandalo che reputa i fiori spazzatura. «Cercheremo una collaborazione con i fioristi di zona per avere un campo da basket letteralmente pieno di fiori. E noi, come Angeli del Bello, faremo la nostra parte: raccoglieremo le cartacce da terra. Quindi spiegheremo la differenza tra un campo fiorito e una discarica, perché la persona che ha fatto questo gesto evidentemente non riesce bene a capire le due differenze».

Ma le iniziative in cantiere non terminano qui, infatti «vorremmo anche organizzare una dimostrazione di primo intervento, magari con un DAE o col massaggio cardiaco, proprio per sperare di riuscire magari, chissà, a salvare una vita fra un po' di tempo grazie a questo corso». C’è infine spazio per un’ultima stoccata per l’anonimo, «vorrei anche organizzare un corso di grammatica, perché i congiuntivi vanno difesi insieme ai parchi e alle piazze».

Tutto l’affetto e la vicinanza dei milanesi dimostrano come da un evento triste, evitabile se tutti avessimo un po' di umanità, stia nascendo qualcosa di bellissimo: sostegno reciproco, vicinanza e voglia di reagire. Volevano cancellare un ricordo, hanno finito per renderlo indistruttibile.