E' la festa della Repubblica. «E allora dobbiamo intederci», ragiona don Renato Sacco, di Pax Christi. «Per Patria, e lo scriva - mi raccomando - con la "P" maiuscola perchè i pacifisti non sono irriverenti, intendiamo una somma di interessi e di confini da difendere armi in pugno o una comunità che deve farsi carico specialmente di chi soffre, piange, ha perso ogni cosa? Se vale la seconda definizione, come spero e credo, allora l'appello lanciato da numerose associazioni e movimenti perché la parata del 2 giugno venga semplicemente cancellata è da rilanciare soprattutto all'indomani delle tragiche scosse che martedì 29 maggio hanno nuovamente sconvolto l'Emilia Romagna».

Non è solo un problema economico. «Risparmiare 4 milioni sarebbe in tempo di crisi una cosa saggia», sottolinea don Sacco, «la stessa cifra potrebbe finanziare almeno in parte l'emergenza e l'avvio della ricostruzione nelle zone terremotate,  ma quel che più conta è il segnale  di sobrietà e di condivisione del dolore altrui».