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Dal 27 ottobre fino al 1° novembre piazza San Pietro accoglie il Giubileo del mondo educativo. Un’occasione per tornare a puntare i riflettori sui quei Paesi del mondo nei quei il fondamentale, inalienabile diritto all’istruzione è ancora negato o limitato a bambini e bambine a causa della fame e della povertà, delle guerre, della condizione di instabilità, di insicurezza, di violenza.
In Siria, 14 anni di conflitto hanno creato una crisi umanitaria immane, con una ricaduta pesantissima sull’infanzia esposta a traumi e violenze, hanno devastato l’economia riducendo il 90% dei siriani in condizione di povertà, hanno lasciato oltre 7mila scuole danneggiate o distrutte. Ma oggi, nel Paese, oltre 15mila bambini hanno potuto fare ritorno sui banchi di scuola anche grazie al lavoro di Global partnership for education (Gpe) che ha promosso la campagna “Back-to-learning”. Insieme a Unicef e Save the children, Gpe – il più grande fondo globale dedicato allo sviluppo e alla promozione dell’istruzione nei Paesi più poveri o soggetti a conflitti - ha messo in atto un progetto di contrasto all’abbandono scolastico attraverso percorsi di istruzione non formale. Fornendo programmi di apprendimento accelerato, corsi di recupero e istruzione della prima infanzia, questo progetto aiuta i bambini ad acquisire competenze fondamentali e di vita e facilita la loro transizione verso la scuola formale.
Per sostenere questa transizione, il programma ha fornito a oltre 3.800 studenti un kit di apprendimento su misura, adeguato all'età e al livello scolastico, dando loro gli strumenti necessari per reintegrarsi con successo nella scuola formale. Inoltre, gli sforzi di ricostruzione delle strutture scolastiche hanno contribuito a garantire che gli studenti possano imparare in ambienti educativi sicuri. Ecco il programma in cifre: più di 178mila bambini sono stati coinvolti in percorsi di educazione non formale; circa 65mila bambini con disabilità sono stati sostenuti nel loro percorso educativo; quasi 20mila insegnanti hanno ricevuto una formazione in pedagogia, sostegno psicosociale e protezione dell’infanzia.
Puntare sullo sviluppo della scuola significa dare speranza e futuro a bambini e bambine, proteggendoli dai rischi dello sfruttamento lavorativo e sessuale, degli abusi, dei matrimoni forzati e precoci. Dal 2020 Global partnership education ha fornito 46 milioni di dollari in aiuti al sistema educativo siriano, lavorando con i partner locali per migliorare le infrastrutture e rafforzare l’impegno delle comunità. Proprio in questi giorni la Siria ha aderito a Global partnership education. «Dopo anni di conflitti e difficoltà, questo partenariato ci fornisce gli strumenti e il sostegno necessari per ricostruire il nostro sistema educativo, ridare speranza ai nostri bambini e gettare le basi per un futuro più luminoso», ha affermato Mohammad Abdul Rahman Turko, ministro dell'Istruzione siriano. «Con l'aiuto di Gpe possiamo superare le barriere create dallo sfollamento, dalla povertà e dai traumi, garantendo a ogni bambino in Siria l'accesso a un'istruzione di qualità e l'opportunità di contribuire alla ripresa del nostro Paese». Informazioni: www.globalpartnership.org
(Nella foto di Global partnership for education: una studentessa siriana a scuola)



