Claudio Risé, psicologo, non ha dubbi:
con la cannabis si può perdere la
testa e, a volte, la vita. «L’allarme è
dell’Onu: per limitarne i danni ha
voluto da tempo una convenzione
che vieta agli Stati coltivazione, distribuzione
e vendita di cannabis».
- Chi fuma spinelli?
«Potenzialmente tutti: è la droga più
diffusa nel mondo. Molti genitori non affrontano
il problema perché fumano anche
loro. I rischi più devastanti riguardano
i minori, che oggi spesso incontrano lo spinello a 15 anni. A questa età il cervello
è in formazione: memoria, attenzione,
volontà vengono così indeboliti, come
poi si vede dalla vita scolastica e familiare.
Rischiando in seguito lo sviluppo
di depressioni, psicosi, schizofrenia».
- Dalle interviste emerge che a fumarla
sono anche i “bravi ragazzi”.
«Chi fuma cannabis sa che è illegale:
presenta la cosa come tranquilla per venire
autorizzato a farlo».
- Perché lo fanno?
«Restare “puliti” dalla cannabis è difficile.
La droga è la più grande industria
del mondo, dominata da grandi mafie. I
suoi interessi condizionano media, politica,
consumi. La cannabis è decisiva per
creare la propensione allo “sballo” (alterazione
dello stato di coscienza) che poi
porta alle sostanze chimiche».
Un consiglio per i ragazzi.
«A loro e ai genitori: informatevi sui
rischi. Leggete almeno sul web i materiali
dell’Osservatorio sulle droghe. Magari
anche il mio libro».