Quando siamo piccoli, i nostri genitori ci sembrano eterni. Per quanto possiamo ribellarci o non sentirci capiti, restano un punto di riferimento. Pian piano però quella mano che magari mi ha dato qualche sberla diventa sempre più debole e quegli occhi che a volte mi hanno fulminato sul fiorire delle mie risposte cominciano a diventare sempre più spenti.
I nostri genitori diventano anziani e forse non hai il coraggio di guardare in faccia la realtà. Vederli deboli e ammalati, incapaci di gestire le loro esigenze, forse addirittura incapaci di parlare, ti stringe il cuore e all’inizio vorresti convincerti che non è così.
Improvvisamente ci ritroviamo tra le mani la responsabilità di prenderci cura di loro. Nel frattempo magari, come è capitato a me, siamo andati via da casa, magari anche molto lontano. Te ne sei andato quando erano ancora forti, quando addirittura facevano incredibili sacrifici per venire a trovarti ovunque, ma ora l’unica possibilità di vederli è lasciare tutto e correre da loro. Eppure per quanto sia impegnativo organizzare una rete di aiuto che possa sostenerli, per quanto si viva con l’angoscia di poterli perdere, prendersi cura dei propri genitori anziani non è solo un impegno oneroso, ma anche un grande dono e una grande opportunità.
È la possibilità di guarire relazioni ferite dalle incomprensioni, dai ruoli e dalle distanze. Finalmente hai la possibilità di dare quegli abbracci che ti sei sempre negato, hai la possibilità di restituire quell’amore che ti è stato consegnato a ogni pasto, a ogni lavatrice, a ogni letto rifatto. Sì, è anche faticoso, e proprio per questo a volte si rinuncia a prendersi questo compito, alcuni preferiscono delegare e pensare prima di tutto a se stessi.
È vero, a volte non c’è proprio la possibilità di occuparsi dei propri genitori, ma se hai uno spazio di libertà anche minimo, non perdere questa occasione. Forse, quando capirai la ricchezza di questo gesto, sarà troppo tardi.
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