Finora ce la siamo cavata con l’invito ad aspettare con pazienza e con le Messe in streaming, siamo sbarcati su Youtube e abbiamo inviato qualche audio di sostegno per affrontare la personale battaglia della quarantena, ma adesso che si prospetta una progressiva riapertura delle chiese, ci ritroveremo inevitabilmente davanti alla domanda dolorosa e opportuna di molti fedeli: dov’era Dio in tutto questo? Qualcuno ha perfino suggerito che si sia trattato di una punizione divina, di una prova, di uno sfogo dell’ira divina a causa dei peccati ormai fuori misura dell’umanità. Forse sarà il caso di rimetterci a pregare per chiedere allo Spirito Santo di aiutarci a capire, ma forse potremo anche sforzarci di riprendere in mano la Bibbia e l’insegnamento di una lunga tradizione teologica che giunge fino a noi. Cominciamo dal tornare all’immagine della Creazione, nella quale riconosciamo che tutto ciò che esce dalle mani di Dio è buono, ma l’uomo può sempre rovinare quel giardino dentro cui Dio lo ha collocato. Dovremo forse interrogarci anche sull’immagine di Dio che abita il nostro cuore, un’immagine che non sempre corrisponde a quella che il Figlio — che è il volto del Padre — ci ha rivelato: un papà non darebbe mai una pietra al figlio che gli chiede un pane, figuriamoci Dio! Come ha ricordato papa Francesco, l’immagine che invece può aiutarci di più a capire quello che abbiamo vissuto in questi mesi è quella di una barca in mezzo alla tempesta, sulla quale ci siamo ritrovati tutti, proprio come i discepoli mentre attraversavano il lago. I discepoli non sopportavano un maestro che sembrava dormire, così noi non abbiamo tollerato un Dio che sembrava rimanere in silenzio. Eppure, anche nella tragedia, possiamo stare certi che non abbiamo nulla da temere, perché su quella barca nella tempesta Dio è sempre rimasto con noi. Le tempeste fanno parte del viaggio, accadono. I venti, ogni tanto, soffiano più forti e alzano le onde. Gesù non ci ha promesso una traversata senza nuvole, ma ci ha assicurato di restare con noi tutti i giorni, ancor di più nei giorni di tempesta.
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