logo san paolo
martedì 03 ottobre 2023
 
Femminicidi
 

Come arginare i femminicidi ripartendo dai nostri adolescenti

14/01/2022  Le notizie sui femminicidi sono da anni all'ordine del giorno, tragedie che non sembrano diminuire, anzi. Per arginare il problema dovremmo iniziare ad educare i nostri adolescenti. La riflessione dello psicoterapeuta Fabrizio Fantoni.

Le cronache di questi giorni riportano molte notizie di uccisioni di donne, compiute da mariti o compagni, ex, ma anche altri uomini. Sono fatti che si aggiungono alle tante violenze, fisiche e morali, che le donne subiscono da parte dei maschi. Spesso, dietro questi assassinii, ci sono persone che dicono di amare o di avere amato queste donne. Io mi domando che razza di amore sia quello che manca di rispetto alla persona amata, al punto da toglierle la vita. Probabilmente un amore malato, tossico, che non c’entra niente con quello delle persone che si vogliono davvero bene. Mi domando allora se il principale intervento per evitare che avvengano queste cose non sia da fare sugli adolescenti, che si aprono all’amore e hanno bisogno di imparare e di sperimentare un legame di affetto vero, fatto di rispetto reciproco e di accettazione anche del distacco. SANDRO

— Caro Sandro,concordo sull’idea di un’educazione all’amore come migliore prevenzione per questi drammatici episodi. Credo che ogni vicenda di femminicidio abbia una sua fisionomia, legata alle personalità dell’omicida e della vittima.

Tuttavia è possibile pensare che al fondo ci sia un insieme di elementi che creano le condizioni in cui poi il femminicidio avviene: una sensazione di possesso nei confronti della donna; la ferita intollerabile al proprio orgoglio maschile e al proprio narcisismo; l’idea che una donna deve dare tutto di sé al proprio compagno, anche senza essere contraccambiata. I ragazzi e le ragazze che si avviano alle loro prime relazioni amorose hanno bisogno di pensare queste dinamiche, che affiorano già in alcune loro vicende.

Ci sono ragazzi di 15 anni che soffrono enormemente, e talvolta non si rassegnano per le prime delusioni amorose e manifestano questi stati d’animo con gesti impulsivi, distruggendo oggetti o facendosi del male. Così come ci sono ragazzi che vogliono dominare le loro ragazze con una certa arroganza oppressiva e con un’aggressività verbale che può trasparire anche in alcuni loro gesti. Ovviamente non sono futuri femminicidi: tuttavia occorre intervenire subito perché sviluppino una capacità di amare più autentica.

È bene che le ragazze siano ferme nel saper dire di no a ragazzi che vogliono imporsi su di loro, specie se fisicamente, senza pensare, come avviene talvolta, di fare le crocerossine, salvandoli da sé stessi attraverso la propria influenza positiva e calmieratrice. I ragazzi hanno bisogno di moderare la loro impulsività, apprendendo ad ascoltare davvero le loro compagne e i loro bisogni, senza fare né gli zerbini né gli spacconi. E soprattutto sviluppando un senso profondo del rispetto dell’altro, condizione fondamentale per poter dire che si vuole bene a una persona perché si vuole davvero il “suo” bene e non solo il nostro.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo