La Giordania ha la fortuna di concentrare su un territorio piccolo una quantità di tesori naturali, culturali e artistici di inestimabile valore. Basti pensare alle meraviglie di Petra, al fascino del Wadi Rum, al suggestivo Mar Morto e alla magnificenza di Jerash (l’antica Gerasa dei Romani). Ma la Giordania è stata anche culla del cristianesimo e ospita cinque siti di pellegrinaggio riconosciuti dal Vaticano:Tel Mar Elias, il luogo di nascita del profeta Elia.Nostra Signora della Montagna, santuario che commemora la Vergine Maria. Monte Nebo, ultimo luogo di riposo del profeta Mosè. Macheronte, dove si racconta del martirio di Giovanni Battista. Il sito del Battesimo di Gesù Cristo (Maghtas) sul fiume Giordano: le acque in cui Giovanni Battista battezzò Gesù, segnando l’inizio stesso del cristianesimo.
All’eredità cristiana del Paese mediorientale è dedicata la mostra “Giordania: alba del cristianesimo” / “Jordan: Dawn of Christianity”, organizzata dal Ministero del Turismo e delle Antichità della Giordania in collaborazione con il Vaticano, al Palazzo della Cancelleria a Roma. La mostra verrà inaugurata venerdì 31 gennaio alla presenza della Ministra del turismo edelle antichità del Regno Hashemita di Giordania, Lina Annab e sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito su prenotazione fino al 28 febbraio 2025.
Questo evento celebra anche i 30 anni di relazioni diplomatiche tra la Giordania e la Santa Sede, e coincide con l’Anno Giubilare del Vaticano a tema “Pellegrinaggio della Speranza”, nonché il 60° anniversario della visita di Papa Paolo VI in Giordania nel 1964, come ha evidenziato il NunzioApostolico in Giordania, l’ Arcivescovo Giovanni Pietro Dal Toso, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della mostra lo scorso 8 gennaio ad Amman, presieduta dal ministro del turismo e delle antichità della Giordania, Lina Annab, con il direttore generale del Jordan Tourism Board, Abed Al Razzaq Arabiyat.
“Il nostro Paese è la patria di una storica comunità cristiana. Tutti i nostri cittadini partecipano attivamente alla costruzione della nostra forte nazione. Infatti, i cristiani fanno parte delle società del Medio Oriente da migliaia di anni e sono vitali per il futuro della nostra regione”, dice Re Abdullah II, che continua a promuovere il ritorno all’essenza e ai valori fondamentali condivisi da tutte le fedi. Il sovrano ha incontrato papa Francesco in Vaticano il maggio scorso e pochi giorni fa ha ricevuto ad Amman il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
La mostra offre ai visitatori un viaggio immersivo attraverso 90 straordinari reperti che narrano la storia del cristianesimo dai suoi albori fino ai giorni nostri: dal battesimo di Gesù Cristo all’epoca bizantina, attraverso il sorgere delle ere islamiche, fino all’attuale era hashemita. Questi tesori, selezionati con attenzione da circa 34 siti archeologici in Giordania, vengono esposti all’estero per la prima volta.