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mercoledì 19 marzo 2025
 
fine vita
 

In Toscana il suicidio assistito viene erogato dal servizio sanitario. I vescovi: «Triste primato»

11/02/2025  Approvato dal Consiglio regionale il primo provvedimento in Italia che assicura il suicidio assistito a chi ne fa richiesta da parte del personale e strutture del Servizio sanitario. Il presidente Giani: «Cerchiamo di fissare una procedura per razionalizzare quello che avviene nelle Asl». Critico il mondo cattolico. I vescovi: «Dispiace che proprio la Toscana voglia rivendicare un primato in questo ambito. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti». Don Angelelli (Cei): «Un sistema che nasce per dare cura e sollievo alle persone non può offrire percorsi di morte»

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (Ansa)
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (Ansa)

Una legge regionale sul suicidio assistito che viene inserito tra le “procedure” erogate dal servizio sanitario per chi ne fa richiesta e ha i requisiti per accedervi. È quanto prevede la legge approvata martedì dal Consiglio regionale della Toscana facendo della Regione la prima in Italia ad approvare una norma che fissa procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale sul fine vita. La norma sulle “procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019”, è stata promossa dall'associazione Luca Coscioni e supportata da oltre diecimila firme.

D'ora in poi, le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all'Asl, e su tempi e modalità di risposta della commissione preposta a verificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Consulta affinchè l'aiuto al suicidio non costituisca reato. La legge sul fine vita è stata approvata con 27 voti favorevoli del Pd - con l'eccezione della consigliera regionale Dem Lucia Del Robertis che non ha espresso il suo voto -, Italia Viva, Movimento 5 Stelle, Gruppo Misto e 13 voti contrari del centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia).

La proposta di iniziativa popolare "Liberi subito" è stata modificata con una dozzina di emendamenti e sub emendamenti volti a ottenere una norma di carattere procedimentale, meramente organizzativo, che detta tempi e modi dell'attuazione di quanto stabilito dalla Corte costituzionale. Entro 15 giorni dall'entrata in vigore della legge, le Aziende Usl devono istituire una commissione multidisciplinare permanente per la verifica della sussistenza dei requisiti per l'accesso al suicidio assistito.

La legge fissa anche i tempi e le modalità per l'accesso al fine vita: si prevede che la procedura per la verifica dei requisiti si concluda entro 20 giorni dal ricevimento dell'istanza. In caso di esito positivo, la commissione permanente procede all'approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni. Ed entro 7 giorni l'azienda sanitaria locale assicura il supporto tecnico e farmacologico e l'assistenza sanitaria per la preparazione all'autosomministrazione del farmaco. La norma stabilisce anche che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all'anno per tre anni. Oltre agli emendamenti, l'aula ha anche approvato due ordini del giorno: uno di Italia Viva per la valorizzazione delle cure palliative e gli investimenti in strutture come hospice e ospedali di comunità; e l'altro del gruppo Pd che impegna la giunta ad attivarsi per avviare un percorso legislativo nazionale per regolamentare in modo organico e uniforme il suicidio assistito. Respinti numerosi emendamenti di Forza Italia.

L'obiettivo era quello di definire il rispetto e la diretta applicazione, relativamente a ruoli, procedure e tempi del servizio sanitario, della verifica delle condizioni e delle modalità di accesso alla morte medicalmente assistita, affinché l'aiuto al suicidio non costituisca reato, così come delineato dalle sentenze della Corte Costituzionale.

Illustrando in aula l'atto, il presidente della commissione sanità Enrico Sostegni (Pd) ha spiegato che il testo «stabilisce la procedura con la quale le persone possono far domanda all'Asl, ma anche i tempi e le modalità con le quali la commissione preposta analizza le questioni, coinvolge il comitato etico, e dà la risposta ai richiedenti, verificando tutta la procedura che deve essere seguita. Finora succede che si verificano i requisiti e poi si lasciano le persone sole che devono trovarsi l'assistenza sanitaria e la devono pagare. Da domani questo sarà fatto con personale sanitario volontario - ha continuato Sostegni - quindi rispettando l'obiezione di coscienza dei sanitari, che seguirà tutta la parte: forniranno i farmaci e sarà tutto in maniera assolutamente gratuita».

Entrando nel merito della norma, la legge istituisce una Commissione multidisciplinare (composta da medico palliativista, psichiatra, anestesista, psicologo e medico legale) incaricata di esaminare le richieste. Tra i cambiamenti più significativi rispetto alla proposta originaria, l’inserimento di un comma che recita così: «La Commissione verifica in via preliminare che il richiedente abbia ricevuto una informazione chiara e adeguata sulla possibilità di accedere a un percorso di cure palliative». Altre precisazioni vengono fatte sulle modalità di attuazione che «devono essere tali da evitare abusi in danno delle persone vulnerabili». Viene anche previsto che l’assistenza sia prestata dal personale sanitario «su base volontaria»: una formula che lascia aperta la porta all’obiezione di coscienza. Il suicidio medicalmente assistito verrà effettuato in forma gratuita: è stata inserita una norma finanziaria che prevede per la Regione una spesa di 10mila euro l’anno per tre anni. Fondi che verranno presi dagli stanziamenti per «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» alla voce «Interventi per la disabilità».

Il presidente della Toscana Eugenio Giani (nella foto in alto) nel suo intervento in Aula ha parlato di una legge «che più che fissare principi vuole essere di regolamentazione medico-amministrativa. Cerchiamo di mettere ordine e di fissare una procedura, un protocollo, per razionalizzare quello che avviene nelle Asl».

A favore della legge i consiglieri del Movimento 5 Stelle e anche quelli di Italia Viva, che hanno chiesto l’approvazione di un ordine del giorno sull’incremento delle cure palliative, e di alcuni consiglieri del Pd di area cattolica come Cristina Giachi e Andrea Pieroni che aveva espresso perplessità sulla proposta, poi superate: «Voglio ringraziare il gruppo Pd perché abbiamo avuto momenti intensi di discussione e confronto - ha detto in aula -. Mi sono orientato a esprimere voto favorevole a questo testo di legge anche perché ricordo a me stesso che la miglior difesa dei valori a cui facciamo riferimento la si fa essenzialmente essendo coerenti con essi in momenti talvolta tortuosi della vita». Per Pieroni è quindi «ineludibile una legislazione nazionale».

Tra le file dell’opposizione si è espresso duramente Giovanni Galli, ex portiere della nazionale, consigliere della Lega: per lui la legge è «un manifesto ideologico» che alimenta la cultura dello scarto e fa diventare la Toscana «una regione laicista e individualista. Chi vede nella morte la soluzione delle proprie sofferenze – ha detto – spesso vive in solitudine e dovrebbe essere accolto e confortato, non ucciso». Anche Diego Petrucci, di Fratelli d’Italia, ha contestato l’approccio ideologico del provvedimento.

Critico il mondo cattolico, a cominciare dai vescovi: «La Toscana ha avuto un ruolo pionieristico nell'abolizione della pena di morte; questa terra ha sempre avuto una forte tradizione di tutela della vita e della salute, oggi ci troviamo in una situazione complessa e delicata, dove si rischia un vulnus», ha affermato il presidente della Conferenza episcopale toscana, l’arcivescovo di Siena e cardinale Paolo Lojudice in merito alla proposta di legge, «non si tratta di giudicare la sofferenza altrui  ma dispiace che proprio la Toscana voglia rivendicare un primato in questo ambito. Ora prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio regionale ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti».

Nel dibattito è intervenuto anche don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Cei per la Pastorale della salute: «I vescovi della Toscana hanno parlato in maniera chiara», ha detto, «non è immaginabile che un sistema che nasce per dare cura e per dare sollievo alle persone possa offrire percorsi di morte. Riteniamo che non sia nelle corde del Servizio sanitario nazionale. Nel rispetto di ognuno, certo, va anche riconosciuto che nell’ordinamento italiano non esiste il diritto alla morte. Noi immaginiamo la giustizia come una bilancia: dove c’è un diritto, dall’altra parte c’è un dovere. Se c’è un diritto alla morte, qualcuno ha un dovere di procurarmi la morte. Questo non è accettabile».

Anche Comunione e Liberazione in una nota ha criticato la proposta di legge: «Ci auguriamo che la nostra Regione prosegua la traiettoria positiva della propria storia, e che questa discussione diventi occasione per una riflessione profonda sulla concezione di cura e di dignità della persona umana, coscienti che la cura verso i sofferenti è segno e misura del grado di civiltà e di progresso di un popolo», ha scritto il Movimento in una nota, «siamo consapevoli della delicatezza del tema, e del potenziale impatto che le decisioni future potranno avere circa la prospettiva di chi è curato e di chi cura, siamo coscienti che la cura fino alla fine, lo «stare con» il malato, accompagnandolo, ascoltandolo, facendolo sentire amato e voluto, è ciò che può evitare solitudine, paura della sofferenza, sconforto».

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