I DATI
Italiani spreconi? Pare proprio di sì, almeno quando si parla di cibo, il nostro orgoglio nazionale. Infatti, secondo quanto dicono i numeri, ogni giorno gettiamo 88,2 grammi di cibo ovvero 617,9 grammi settimanali.
Un fenomeno in Italia, nel caso dello spreco alimentare domestico, che vale 130,71 euro pro capite ogni anno, mentre quello di filiera del cibo in Italia costa complessivamente 14,101 miliardi, pari a un peso di 4,513 milioni di tonnellate di cibo gettato dai campi dove viene prodotto alle nostre tavole (e pattumiere), passando per le fasi di distribuzione e commercializzazione. Il costo del solo spreco alimentare domestico è di 8.242 miliardi di euro. Il 58,55% del costo dello spreco di filiera arriva dalle nostre case, il 28,5 % nelle fasi di commercializzazione del cibo.
Dati abnormi resi noti dall’Osservatorio Waste Watcher International in occasione della 12a Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, del 5 febbraio.
Nella “hit” di quanto ogni giorno buttiamo nella pattumiera troviamo:
la frutta fresca (24,3 grammi settimanali)
il pane (21,2 grammi),
le verdure (20,5 grammi),
l’insalata (19,4 grammi)
le cipolle, aglio e tuberi (17,4 grammi), spesso disponibili in confezioni sovradimensionate al fabbisogno.
E, sempre secondo la ricerca, proprio mentre sprechiamo più cibo si allontana l’accesso al cibo sano e sostenibile: l’indice FIES di insicurezza alimentare 2025 sale del 13,95% (era + 10,27% nel 2024), in uno scenario generale in cui la povertà assoluta è aumentata in Italia dal 7,7% all’8,5% (5,7 milioni di persone nel 2023) e addirittura è salita del 28,9% per le famiglie straniere, e dove la povertà “relativa” già colpisce 2,8 milioni di persone. L’insicurezza alimentare delle famiglie italiane colpisce soprattutto al sud (+ 17%) e al centro (+15%), le stesse aree dove si spreca più cibo nelle case (più 16%, più 4%). Il Rapporto “Il caso Italia”, su fonte Waste Watcher International con Università di Bologna/Distal su elaborazione Ipsos.
LA SFIDA
«Mancano solo cinque anni al 2030, e 10 anni sono già trascorsi dall’adozione dell’Agenda di sostenibilità delle Nazioni Unite. Se ne parla spesso, senza mai verificare a che punto siamo realmente - spiega Andrea Segrè, fondatore della Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International - Per questo nel 2025 la Giornata che sensibilizza in Italia sullo spreco alimentare lancia la sua sfida a tutti i cittadini: per arrivare nel 2030 a uno spreco pro capite di 368,7 grammi settimanali, ovvero la metà dei 737,4 grammi registrati 10 anni fa al momento dell’adozione dell’Agenda 2030, dobbiamo tutti tagliare, ogni anno dal 2025 al 2029, circa 50 grammi di cibo, così da arrivare nel 2030 a uno spreco alimentare pro capite che non superi i 369,7 grammi settimanali, il traguardo previsto dall’Agenda delle Nazioni Unite che richiedeva all’Obiettivo 12.3 di dimezzare lo spreco di cibo fra il 2015 e il 2030. Una sfida ambiziosa, nella quale possiamo cimentarci con uno strumento pratico e gratuito, lo Sprecometro, che ogni giorno misura non solo lo spreco del cibo ma anche la nostra impronta ambientale, lo spreco dell’acqua nascosta e le emissioni correlate al cibo gettato».
LO SPRECOMETRO
Si tratta di una App, presentata col 5° rapporto asvis I territori e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, che è ufficialmente diventata una buona pratica basata sul monitoraggio personale. Adottata da oltre 16100 utenti di tutta Italia: nel corso del 2024 ha monitorato 23.821 kg di spreco alimentare, ovvero 1,47 kg pro capite per un valore economico complessivo di € 276.429. Gli utenti di Sprecometro hanno monitorato anche l’impatto equivalente del cibo sprecato, ovvero 185.339 kg di CO2 eg che corrispondono alla quantità di CO2 emessa da un’auto che percorre 1.543.572 km; 8.671.811 litri di acqua pari alla quantità di acqua contenuta in 4.335.905 bottiglie di acqua da mezzo litro e a 100.807 docce da 5 minuti; e 186.443 ha di terreno, equivalenti al terreno necessario per 261.283 campi da calcio.
IL TESTIMONIAL
Lo chef Filippo La Mantia, da sempre impegnato in cause umanitarie è il testimonial della sostenibilità, dell’accessibilità conviviale e della stagionalità della cucina per la campagna Spreco zero 2025. Intervistato da Famiglia Cristiana, a cui ha regalato una sua ricetta (Pasta con zucca, patate e spinacino), sul n. 6 in edicola ha dicharato: «Mi piace curiosare tra i carrelli di chi fa la spesa e vedo acquisti senza senso. Meglio comprare ogni giorno quel che serve e imparare a cucinare con gli avanzi del frigo».