Il neocardinale padre Michael Czerny, gesuita, 73 anni. Foto tratta dal sito jesuit.org
Da quarant'anni è in prima linea nella difesa dei diritti dei più deboli e indifesi. Papa Francesco lo sa. E proprio per questo lo apprezza, l'ha chiamato accanto a sè nel Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, lo ha creato cardinale e dal 6 al 27 ottobre l'ha voluto segretario del Sinodo dei vescovi per l'Amazzonia, un ruolo che il neoporporato intende svolgere al servizio dei popoli indigeni e in difesa dell'ambiente sempre più depredato della regione, come egli stesso ha dichiarato di recente a Bogotá, nel corso dell'incontro pre-sinodale organizzato dal Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) e dalla Rete ecclesiale panamazzonica (Repam).
Michael Czerny è un gesuita europeo d'origine, americano d'adozione, globale per formazione e per scelta. È nato il 18 luglio 1946 a Brno, in quella che era la Cecoslovacchia e ora è la Repubblica Ceca. È entrato nella Compagnia di Gesù nel 1963. Nel 1973 è stato ordinato sacerdote per la Provincia Canadese dei Gesuiti. Nel 1978 ha conseguito il dottorato in Studi Interdisciplinari presso l’università di Chicago. Nel 1979, a Toronto, ha fondato il centro dei Gesuiti per la Fede e la Giustizia Sociale e lo ha diretto fino al 1989 quando, in seguito all’uccisione dei Gesuiti alla Central american university (Uca), si è trasferito in San Salvador. Qui nel 1991 ha ricoperto l’incarico di vice-rettore dell’Uca e direttore dell’Istituto per i Diritti Umani del medesimo Centro. Dal 1992 al 2002 ha svolto il ruolo di segretario per la Giustizia Sociale alla Curia Generalizia della Compagnia di Gesù e, successivamente, ha operato in Africa in qualità di fondatore e direttore dell’African Jesuit Aids Network (Ajan), rete di sostegno ai gesuiti africani impegnati a dare risposte alla pandemia dell’Hiv/Aids. Nel 2009, Benedetto XVI lo ha nominato adiutor (esperto) al Sinodo dei vescovi per l’Africa. Nel 2010 è stato richiamato definitivamente a Roma, come consulente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, presieduto dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson.
Nel 2016, nell'ambito del processo di accorpamento di vari Pontifici consigli – tra cui lo stesso “Iustitia et pax” – confluiti nel Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, papa Francesco, nel suo esercizio di guida diretta della Sezione che si occupa specificamente della questione dei profughi e dei migranti, il 14 dicembre lo ha nominato suo collaboratore, con la qualifica di sotto-segretario, con decorrenza 1° gennaio 2017. Nell’ottobre 2018 è stato membro del Sinodo dei giovani.
La croce pettorale. La foto (pubblicata qua sopra e in copertina, è stata realizzata da padre Antonio Spadaro, gesuita, direttore de La Civiltà Cattolica.
Da sempre impegnato nella difesa dei diritti dei più deboli, dei più poveri, dei più emarginati, il neocardinale Michael Czerny ha voluto che la sua croce pettorale fosse fatta col legno di un'imbarcazione piena di umanità dolente giunta a Lampedusa e nel suo stemma, sotto il nome di Gesù, ha chiesto che fosse disegnata una barca di profughi