Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 06 ottobre 2024
 
pontida
 

La nuova "Lega blu" di Salvini

17/09/2017  Il segretario della Lega Nord a Pontida taglia i ponti col passato, esclude Bossi (condannato per appropriazione di fondi pubblici) e apre definitivamente a un movimento populista xenofobo "dalle Alpi alla Sicilia".

E' stata la prima Pontida senza Umberto Bossi, quasi un controsenso. Il raduno nel prato della città della Bergamasca è sempre stato il luogo dell'apoteosi del fondatore della Lega, il luogo dove misurare la compattezza del movimento e celebrare in forma quasi mistica programma e dirigenza. Il destino ha voluto che divenisse anche il teatro della fine del suo protagonista, come in una tragedia greca. Matteo Salvini, il segretario della Lega Nord (ma per quanto si chiamerà ancora così?), non lo ha fatto nemmeno parlare dal palco. Troppo pesante e imbarazzante la condanna a due anni e mezzo del Tribunale di Genova per truffa ai danni dello Stato, con il conseguente sequestro di 48 milioni di euro dalle casse della Lega, la maggior parte dei quali - riciclati in fondi neri in Tanzania e a Cipro -  distorti per utilizzo privato della famiglia Bossi. Il fondatore della Lega grida pateticamente alla congiura dei servizi segreti, ma Salvini intende approfittare dell'occasione per voltare definitivamente pagina. In pratica Bossi avrebbe rubato i fondi dello Stato mentre gridava "Roma ladrona". Una fine non proprio gloriosa.

A Pontida i simboli e i colori hanno  sempre avuto la loro importanza. Il verde è il colore della Lega, da sempre. Ma ieri in mezzo al verde spiccava il blu della felpa di Salvini, quel blu molto vicino nella scala cromatica all'azzurro della Casa Savoia, l'azzurro dell'unità nazionale. Salvini, che nel discorso finale aveva una camicia bianca, in stile "renziano" (un messaggio agli arrabbiati del Pd?), ha messo in soffitta l'armamentario nordista del dio Po, dei celti, della rosa camuna, dell'autonomia, della secessione, del federalismo che ha occupato gran parte della storia della Seconda Repubblica, per lanciare una campagna che va "Dalle Alpi alla Sicilia", un lunga marcia che dovrebbe arrivara alla presa di potere a Palazzo Chigi. E' il secondo punto fermo della convention leghista di ieri: Salvini non ha nessuna intenzione di cedere la leadership a Silvio Berlusconi. Il candidato premier è lui: lo si leggeva apertamente sulla sua felpa blu.

Dopo aver riconosciuto ancora una volta le radici del movimento (senza nemmeno citare Bossi), dopo aver alluso nemmeno tanto  apertamente a una congiura dei giudici, in stile berlusconiano, distinguendo tra magistratura seria e magistratura non seria (quella che sequestra i conti alla Lega, evidentemente)  e chiamato i militanti a una reazione di orgglio ("andremo avanti senza soldi") il segretario della Lega nazionale ha illustrato il suo programma politico occhieggiando alle forze dell'ordine: "Quando andremo al Governo daremo mano libera a uomini e donne delle forze dell'ordine per darci pulizia e sicurezza". Un' allusione nemmeno troppo nascosta ai nuovi alleati della Lega, come CasaPound, quella destra radicale e mussoliniana che caratterizza da sempre il nuovo corso di Salvini fin dal corteo di Milano del 18 ottobre  2014. L'evocazione dell'aumento di potere delle forze dell'ordine è sempre qualcosa di inquietante. In questo la differenza con la Lega Nord di Bossi, apertamente antifascista fin dalla sua fondazione, è netta. Quella del neo segretario, che ha mescolato la Lega ai saluti romani dei circoli di CasaPound,  è  un' espressione ambigua in cui ci puoi mettere di tutto, in fondo anche un "golpe bianco". Nel caso di Salvini (che però nel suo discorso ha parlato anche di rispetto della democrazia) un "golpe blu". I governatori leghisti di Lombardia e Veneto, molto presi dal referendum sull'autonomia del prossimo ottobre, ieri stavano a guardare compiaciuti, condividendo la nuova linea del segretario che ha portato una lega morente del 3 per cento all'attuale percentuale del 12. Bossi ormai è buono solo per le foto dell'album di famiglia.

 

 

I vostri commenti
92

Stai visualizzando  dei 92 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo