di Giovanni Ferrò - foto di Simone Donati/TerraProcject
Cappellino in testa, sigaro in bocca e parlata toscana, don Luigi Verdi non sta mai fermo. Quando arriviamo, sta ramazzando il vialetto a fianco dell’accoglienza. È un giorno feriale e non ci sono molti ospiti in giro ma alla Fraternità di Romena, in questo angolo del Casentino in provincia di Arezzo, sembra sempre che ci sia il fervore di un alveare: chi lavora a costruire delle nuove panche, chi seduto sotto un albero pianifica l’organizzazione di un incontro e chi pulisce gli spazi comuni.
Sessantasei anni, nativo di San Giovanni Valdarno, don Gigi è un prete fuori dal comune, un po’ artista, un po’ monaco e un po’ manovale. Dopo i primi sette anni di vita in parrocchia, ha attraversato un periodo di crisi personale e spirituale. E dopo un anno di “pausa”, nel 1991 a preso in carico l’antica Pieve San Pietro di Romena, un capolavoro romanico del XII secolo sulle colline di Pratovecchio che era semi-abbandonata, e intorno a essa è andato costruendo la Fraternità, un luogo originale e nuovo di accoglienza e incontro. Da allora sono passati più di 30 anni e Romena è diventata un punto di riferimento spirituale per migliaia di persone in tutta Italia: un «porto di terra» cui approdano giovani coppie che si preparano al matrimonio, genitori straziati dalla perdita di un figlio, famiglie che hanno bisogno di ritrovare un tempo per “ricentrarsi”, uomini e donne in ricerca di un senso. «La Fraternità che spesso sogno», è solito dire don Verdi, «è qualcosa di molto semplice, un’oasi di pace dove possano riposare Dio e l’uomo».
Leggi l’intervista completa a don Luigi Verdi acquistando il numero di Credere in edicola da giovedì 4 luglio e in distribuzione in parrocchia da sabato 6 luglio. Oppure acquista una copia digitale www.edicolasanpaolo.it/scheda/credere.aspx
• Questa intervista con don Luigi Verdi, che segue quelle a monsignor Rino Fisichella e a Gemma Calabresi, fa parte di Viandanti della speranza, una serie di dialoghi con personalità del mondo ecclesiale, della cultura, dell’impegno sociale, dello spettacolo e dello sport in preparazione al Giubileo 2025. Si tratta di un progetto multimediale che, oltre al servizio su Credere, comprende anche la versione televisiva di questa intervista che sarà trasmessa su Telenova (Canale 18 del digitale terrestre in Lombardia e Piemonte orientale) martedì 9 luglio alle 22.30 e mercoledì 10 luglio alle 11.00. Il video di tutte le interviste è disponibile anche su App e sito di Telenova (www.telenova.it).