La ricorrenza del ventennale dall’attentato alle Torri gemelle viene ricordata da Rai Uno con un documentario sabato 11 settembre. Si intitola in prima serata “11/9: le due ore che cambiarono il mondo”, prima volta in Italia della coproduzione internazionale lanciata dalla BBC e fatta propria da Rai Documentari sulla tragedia che ridefinì il corso della storia e della geopolitica contemporanea. Tutti ricordano dove si trovavano l’11 settembre 2001 all’ora degli attacchi alle Torri Gemelle. Ma com'è stato effettivamente viverlo da vicino, aver sfiorato la morte, quanto è importante continuare a ricordare? A distanza di 20 anni, il documentario evento del pluripremiato regista Arthur Cary riunisce le storie di 13 persone in un documentario profondamente personale con narrazioni intrecciate: da un lato le due ore tra il dirottamento e lo schianto dei quattro aerei; dall’altro, la storia di ciò che è venuto dopo, il Post Traumatic Stress Disorder, che non li ha più lasciati.
Trasmesse in diretta in tutto il mondo, le immagini dei cittadini americani che cercavano di salvarsi buttandosi dalle Torri Gemelle l'11 settembre 2001 rimandano a quelle dei civili afghani che oggi cercano di salvarsi cadendo dagli aerei che lasciano Kabul. Ma come siamo arrivati a questo?
A commentare gli eventi di questi 20 anni, il direttore di Rai Documentari, Duilio Giammaria, in studio con gli ospiti di Monica Maggioni. Attingendo a immagini e interviste del documentario di ARTE “Afghanistan: la terra ferita”, che andrà in onda integralmente prossimamente, Rai Documentari traccia un percorso con immagini inedite ed esclusive, che ci accompagnano dall’11 settembre 2001, al ritiro americano, attraverso la fuga dei rifugiati, le bombe kamikaze e i vari tentativi falliti di pacificazione del Paese. Emerge un Afghanistan inedito: una Kabul degli anni ’60 con donne in minigonna, l'invasione russa, la nascita dei talebani e un racconto immersivo ci porta tra le fila dell'esercito americano e un attimo dopo in una imboscata talebana.
«La drammatica decisione del repentino ritiro delle truppe americane ha radici lontane, in questi 20 anni di conflitto, che rende più incerto il destino in particolare delle donne, il cui futuro oggi pare precluso. Un dramma che mi tocca da vicino e che in parte ho vissuto in prima persona da inviato di guerra. Un’esperienza e una passione per quel paese martoriato che ora, grazie ai documentari, si arricchisce di nuove sfumature» dichiara Duilio Giammaria. «Rai Documentari contribuisce a questa serata speciale in cui approfondimento e attualità su una delle zone tra le più calde e complesse nel panorama internazionale danno al pubblico di Rai1 gli strumenti per comprendere la storia recente, in linea con la missione del servizio pubblico».