Stop a chi per 14 anni è stata l'anima e il volto di Alle falde del Kilimangiaro: Licia Colò. «Me lo ha comunicato il direttore di Rai 3, Andrea Vianello», spiega la conduttrice e collaboratrice di Famiglia Cristiana, «motivando la sua scelta con la necessità di rinnovamento».
C'è stato anche un calo di ascolti?
«In un periodo in cui quasi tutti i programmi perdono audience, il nostro ha avuto un calo dello 0,5%, quindi pochissimo».
Ci sono sencondo te altre ragioni oltre alla necessità di rinnovamento?
«I cambiamenti, a dire il vero, c'erano già stati nell'ultima edizione e io li avevo subìti mio malgrado. Erano stati tagliati drasticamente i servizi da Paesi lontani che erano secondo me il cuore del programma, a favore di servizi dall'Italia. E poi gli ospiti: io era solita invitare viaggiatori, anche non famosi, ma che avessero una bella storia da raccontare. Invece mi è stato chiesto di invitare Vip. Insomma, più che un programma di viaggi Kilimangiaro era diventato sempre più simile a un programma di puro intrattenimento. Io mi sono lamentata più volte di questo con la direzione che, evidentemente, alla fine ha tirato le somme. Ma non voglio far polemica. Il direttore Vianello ha tutto il diritto di cambiare un programma in cui non crede. E, da parte mia, non mi abbatto di certo: sono piena di idee e non vedo l'ora di poterle realizzare, sempre ovviamente nel settore in cui mi sono specializzata».
Al tuo posto sono stati scelti Camila Raznovich e Dario Vergassola. Ma è possibile un Kilimangiaro senza di te?
«Il direttore ha parlato della necessità di rinnovare il palinsesto della domenica pomeriggio. La Rai è proprietaria dei diritti di Alle falde del Kilimangiaro e quindi può farlo condurre da chi vuole. Vedremo poi come andranno gli ascolti».
Cosa ti mancherà di più?
«Dell'esperienza di quest'anno, niente. Mi mancherà solo l'affetto del pubblico».