Un giorno, quando tutto sarà finito, ci ricorderemo del Franco Parenti di Milano. Eccome, se lo ricorderemo. Da quando è finito il lockdown e i teatri hanno potuto riaprire al pubblico a metà giugno, il teatro diretto da Andrée Ruth Shammah è andato avanti senza fermarsi mai con coraggio, creatività e determinazione. Non come se nulla fosse ma come se nulla potesse fermare la cultura e la socialità che sono nel Dna di una città come Milano. Sono arrivati i plexiglas tra le poltrone di una delle sale. Sono stati utilizzati i Bagni Misteriosi, a bordo piscina, per alcuni spettacoli estivi. Nei comuni lombardi più colpiti dalla pandemia, da Codogno ad Alzano Lombardo, a fine agosto è arrivato il teatro itinerante con il tour Eccoci. È il momento di ripartire: «La gente all’inizio aveva quasi paura, poi ha preso coraggio e ha prevalso la voglia di stare insieme», ricorda l’assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, che ha raccontato com’è nata l’iniziativa con Shammah: «A marzo ci sentivamo al telefono a tarda sera. Parlando, è nata l’idea, un po’ stravagante, di recuperare il teatro itinerante con l’obiettivo di portarlo nelle città più colpite dal Covid-19».
Nella Milano dove è già stato deciso il coprifuoco notturno, aleggiano ombre pesantissime su una nuova stretta e dove è in forse anche la Prima della Scala, il Franco Parenti va avanti e presenta il cartellone per la prossima stagione. Il titolo è tutto un programma: Ma il teatro c’è. – Noi ci siamo. E voi? «È quel “ma” che fa la differenza», dice Shammah, allegra e istrionica come sempre, in quella che più che una conferenza stampa somiglia a una pièce dove si recita a soggetto. L’esordio è con Rainer Maria Rilke e la sua poesia Sulla pazienza: «Maturare come un albero / che non forza i suoi succhi / e tranquillo se ne sta nelle tempeste / di primavera, e non teme che non possa arrivare l’estate. / Eccome se arriva!». Shammah ringrazia le compagnie «che hanno dato un senso a questa stagione, e il Teatro della Pergola di Firenze di cui siamo partner», ringrazia Milano «che sento come mia alleata nel tenere aperto il teatro» e si dice «stranamente calma e fiduciosa» per il prossimo futuro: «La stagione sarà lunga, finirà il 27 giugno ma io avevo programmato tutto tenendo conto di questa seconda ondata, anche se non voglio parlare troppo del virus», sottolinea. Snocciola i numeri: «Ci sono cinquantuno titoli in cartellone e abbiamo 1.500 abbonati. Non sono pochi considerate tutte le incertezze della stagione». Ricorda qual è la ricetta vincente: «Bisogna dare un motivo valido al pubblico perché esca di casa e venga a teatro in un momento in cui la socialità è ridotta al minimo e c'è comprensibilmente molta paura».
Una scena di Promenade de santé con Filippo Timi e Lucia Mascino in programma al Franco Parenti dal 22 ottobre
Da Campo aperto a Riscoprire certezze
Cita l’indagine elaborata dall’AGIS (Associazione generale italiana dello spettacolo, ndr), su tutto il territorio nazionale, da cui è emerso che su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli monitorati (tra lirica, prosa, danza e concerti) nel periodo che va dal 15 giugno a inizio ottobre, si è registrato un solo caso di contagio sulla base delle segnalazioni pervenute dalle ASL territoriali. «Presentare oggi una stagione è un atto di coraggio», dice l’assessore Galli, «ma finora i luoghi della cultura sono stati quelli più sicuri anche perché rigidamente monitorati. I 491 teatri della regione Lombardia finora non hanno avuto alcun problema e incrociamo le dita per il futuro. Bisogna osare l’inosabile».
Sono quattro i «filoni», come li definisce Shammah, di questa stagione del Franco Parenti: Campo aperto, Riscoprire certezze, In prima persona e Incontri. Dopo Opera Panica Extralarge di Alejandro Jodorowsky, in Campo aperto ci sarà, online su Zoom, Il filo invisibile, uno spettacolo di e con Andrea Azzolini. Torna Marjorie Prime di Jordan Harrison sull’intelligenza artificiale. Per la serie Riscoprire certezze, l’ouverture è affidata a Promenade de Santé con Filippo Timi e Lucia Mascino (presenti alla conferenza stampa) e la regia di Giuseppe Piccioni. Poi Laura Morante in Io Sarah, io Tosca e una serie di grandi classici: da Morte di un commesso viaggiatore di Miller con Alessandro Haber e la regia di Leo Muscato a Le Troiane di Euripide con Elisabetta Pozzi.
Ad aprire la sezione Incontri, intitolata Frammenti di discorsi amorosi, ci sarà il 25 ottobre la lectio di Haim Baharier su Eterna e attuale. Il paradossi della saggezza ebraica. Poi spazio a Gioele Dix, Massimo Cacciari, la grecista Eva Cantarella e lo psicanalista Massimo Recalcati.
L’assessore alla Cultura del comune di Milano Filippo Del Corno è ottimista: «Oggi», dice, «non c’è un luogo più sicuro del teatro con il distanziamento, la sanificazione delle mani e il controllo della temperatura all’ingresso. La gioia sta nel “praticare” l’unione sociale pur mantenendo il distanziamento fisico, e questo è molto importante. Shammah è stata coraggiosa e quando ha avuto la possibilità di riaprire l’ha fatto con grande tenacia. Siamo in un momento cruciale ma un segnale importante è arrivato dall’assestamento bilancio che stiamo discutendo in coomune dove siamo riusciti a conservare nel bilancio le stesse risorse da destinare ai teatri convenzionati della città».
Sul coprifuoco dalle 23, che scatta giovedì, Shammah è stata chiara: «La maggior parte dei nostri spettacoli iniziano alle 19.30 e quindi non ci sono problemi, quelli, assai pochi, delle 21 li anticiperemo di mezz’ora per evitare problemi al pubblico».