Negozi aperti alla domenica sì o no: da un lato c'è chi pone l’accento sul diritto al riposo festivo, e al suo ruolo di coesione per le famiglie, dall’altro chi sostiene che le chiusure domenicali imposte per decreto diminuirebbero i posti di lavoro. Sicuramente chi ne fa maggiormente le spese sono le donne, figure cardine all’interno delle famiglie. Secondo i dati dell’Istat nella sua audizione alla Commissione Attività produttive della Camera sono infatti soprattutto le donne a lavorare la domenica nel settore del commercio. Le donne rappresentano infatti il 61,1% dei lavoratori domenicali rispetto a una quota media sul totale degli occupati pari al 47,8%. Inoltre, i lavoratori domenicali sono relativamente più giovani: il 42,9% ha meno di 35 anni rispetto a una presenza del 35,9% nella media del settore.
Circa un quarto delle persone di 15 anni e più (24,2%) - ha evidenziato ancora l'Istat - ha effettuato acquisti di beni e servizi nella giornata della domenica, quota più bassa rispetto agli altri giorni della settimana. Il sabato è il giorno con la più alta incidenza di acquirenti (51,9%), percentuale che scende al 43% nei giorni feriali.
Tuttavia nel decennio 2003-2014, la domenica risulta l'unico giorno in cui aumentano gli acquirenti. La crescita però è contenuta (poco meno di due punti percentuali) e concentrata quasi esclusivamente nel periodo 2003-2009 ed è anche facile intuire che si tratta di un aumento influenzato dalla crescente disponibilità di negozi aperti. I residenti del Centro Italia, con il 25,6%, si collocano sopra la media nazionale, mentre la quota scende al 23,1% per gli abitanti del Mezzogiorno. Osservando, invece, le aree urbane emerge che sono in misura maggiore i residenti nel centro delle aree metropolitane (25,6%) a effettuare acquisti domenicali rispetto a coloro che vivono nei comuni fino a 2.000 abitanti (21,6%).
Complessivamente il 27% delle persone occupate, con una leggera prevalenza degli uomini (28,4%), effettua acquisti la domenica rispetto a circa il 51% del sabato, giornata preferita, invece, dalle donne (58,9%).