Silvia, catechista, mi scrive: «Una bambina del catechismo ha posto questa domanda: “Perché Gesù è dovuto morire per me?”. Io ho risposto candidamente: Perché ti ama! Ma lei ha replicato: “Non poteva amarmi senza morire?”. Sono entrata nel panico. Tu come risponderesti?».
È una domanda, quella che mi pone Silvia, che abbiamo sentito formulata in molti modi e che forse anche noi ci siamo posti. Siccome concentrare le questioni piace, dopo la serie sulla preghiera ci soffermeremo in questa e nelle prossime puntate su temi legati alla “salvezza”.
Questa volta comincio dando una piccola risposta alla bimba (di cui non mi è stato rivelato il nome) e al bambino brillante che c’è in ognuno di noi. Faccio così un piccolo omaggio ai piccoli, che sono quelli che pongono le domande più difficili ma anche più geniali (parlo per esperienza perché ho quattro “esemplari” a casa!).
Dio ci ha amati di un amore eterno. È Dio stesso a fare questa bellissima dichiarazione d’amore: «Ti ho amato di amore eterno, per questo continuo a esserti fedele» (Geremia 31,3). Non bisogna essere filosofi o teologi per capire che l’amore è cura, è fedeltà, ovvero che non cambia con il cambio stagione.
Un’altra caratteristica dell’amore è quella di desiderare di essere insieme e di unirsi alla persona amata. Ed è proprio ciò che Dio fa diventando uomo. Si può dire che Dio non avrebbe creato l’essere umano se non fosse stato capace di unirsi alla sua creatura amata. Perché Dio non si dà nel modo in cui noi diamo l’elemosina ma per dare se stesso, per dare la vita e il suo amore eterno.
Ora, i miei bambini si fanno i regali a Natale, ma i regali si chiamano “pietro” perché, come si dice, tornano indietro: entro capodanno il regalo, infatti, ritorna settanta volte sette. Dio non agisce come noi. Dio si dona senza esitazione e senza ritorno, fino alla fine, fino alla morte di croce.
Immagino che tu stia arrivando con me alla conclusione: in un mondo senza peccato, senza rifiuto, senza odio, Dio si sarebbe dato fino alla fine senza versare nemmeno una lacrima. Ma nel nostro mondo ferito, non è successo così. Dio si è donato, totalmente, senza ritorno. Noi abbiamo accolto questo dono con i chiodi e con la croce. Storia triste? Dalla nostra parte sì… Ma guardala dalla parte di Dio. Ha steso la mano, si è donato fino alla fine, fino alla morte di croce. Non è semplicemente morto. Ha dato la vita. Ti ha dato la vita.