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domenica 15 settembre 2024
 
CASTEL VOLTURNO
 

Stretta del Governo sugli irregolari, Caritas e associazioni: «Servono politiche di inclusione»

08/08/2023  Mano dura contro abusi edilizi ed illegalità per sanare un territorio afflitto da anni da piaghe decennali e una convivenza problematica con i migranti. Ma Caritas ed associazioni chiedono di imboccare un'altra direzione: bisogna rinnovare il sistema di cittadinanza, o a pagarne le conseguenze saranno gli immigrati con un lavoro e la crisi non passerà

Un'immagine dell'abbattimento, il 31 maggio 2021, dell'"American Palace" sul litorale domitio a Castel Volturno occupato all'epoca da irregolari e simbolo di degrado. Una storia lunga anni destinata a non esaurirsi. Foto ANSA)
Un'immagine dell'abbattimento, il 31 maggio 2021, dell'"American Palace" sul litorale domitio a Castel Volturno occupato all'epoca da irregolari e simbolo di degrado. Una storia lunga anni destinata a non esaurirsi. Foto ANSA)

La ricetta di Piantedosi per sanare Castel Volturno: tanti abbattimenti, nessuna regolarizzazione  

Far ripartire un modello Castel Volturno. È l’obbiettivo che il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha annunciato oggi a Castel Volturno, comune del casertano, noto per uno sviluppo edilizio senza regole e meta di immigrati che, soprattutto dalla Nigeria, giungono qui da anni.

Con l’impegno di rinforzare di 20 unità le forze di polizia e seguire con visite periodiche una strategia che mira agli abbattimenti degli immobili abusivi e controllare l'immigrazione irregolare, il ministro ha illustrato l’impegno del governo per questa fetta di Campania.Sul tema immigrazione ha escluso una procedura che tenda alla regolarizzazione dei migranti irregolari. «Non lo dico io ma la legge. Poi verranno visti caso per caso, non si sono mai fatte espulsioni alla cieca», ha aggiunto.

Caritas e associazioni: la vera soluzione sono politiche di inclusione e cittadinanza di ampio respiro, non interventi a breve termine

«Invitiamo le istituzioni a valutare i danni a breve e lungo tempo provocati, ad esempio, da alcune norme. Pensiamo alla cancellazione del Reddito di Cittadinanza ed all’introduzione delle norme introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto Cutro.

Se questo governo volesse fare qualcosa per il litorale domitio dovrebbe cancellare la Legge Bossi Fini, approvare una legge sulla cittadinanza al passo con i tempi ed abrogare la Legge 50/2023, che ha portato alla crisi del sistema di accoglienza in tutta Italia, peggiorando le condizioni dei cittadini stranieri regolari».

Lo scrivono la Rete Castel Volturno Solidale, Caritas diocesana di Caserta, Centro Sociale Ex Canapificio, Centro Fernandes, Comboniani di Castel Volturno, Emergency, Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta.

Le associazioni di Castel Volturno: «La Bossi-Fini e le norme attuali spingono nell'irregolarità chi ha un contratto di lavoro valido»

  

«Vogliamo ricordare al ministro che a Castel Volturno i cittadini stranieri che dopo i decreti sicurezza persero il permesso di soggiorno per motivi umanitari, furono circa 2000.

Quell’emergenza amministrativa che ha reso irregolari uomini e donne che da anni vivono e lavorano sul territorio, non è ancora stata recuperata e sanata – spiegano in un comunicato le associazioni che operano per l’inclusione sociale -.

Oggi le nuove restrizioni sul permesso di soggiorno per protezione speciale, il cosiddetto permesso per integrazione e radicamento sociale, gettano altre persone nell’irregolarità e nell’isolamento sociale». 

Le associazioni hanno riportato le problematiche dei cittadini stranieri che, presentandosi agli uffici preposti con regolare contratto di lavoro, non ricevono la conversione del permesso di soggiorno per protezione speciale. «Sa che questi lavoratori perderanno il permesso di soggiorno e diventeranno irregolari?», chiedono al ministro che ha incontrato sindaci ed esponenti del governo locale. Una denuncia che ha evidenziato i ritardi nell’accesso alla procedura di protezione internazionale dovuti anche alla mancanza di personale negli uffici immigrazione.

«Accade che i cittadini stranieri candidati a rientrare nel decreto flussi arrivino a pagare anche fino a 14.000 euro per poi arrivare in Italia e non trovare nessun datore di lavoro, accettano così anche paghe di 2 euro l’ora pur di ripagare il debito contratto da tutta la famiglia.

Le vie di ingresso regolari vanno ripensate, il meccanismo dei flussi previsto dalla Bossi-Fini va superato, anche nell’ambito di una programmazione che deve dare la possibilità di entrare in Italia con un permesso di soggiorno per motivi di lavoro”, affermano, chiedendo una procedura rapida per la domanda di protezione internazionale da parte di chi, per mare o via terra, è stato costretto a lasciare la propria patria.

«Tramite i nostri sportelli abbiamo esempi positivi di inserimento lavorativo per chi è in possesso di un permesso di soggiorno di almeno di due anni», evidenzia la rete tesa all’integrazione di migliaia di persone che scappano da Paesi in guerra, dove oltre alla fame e alle guerre, la crisi climatica si sta abbattendo con fenomeni capaci di distruggere raccolti e città. 

(Immagine in alto: migranti a Castel Volturno durante una manifestazione. nel 2014. Foto ANSA)

 
 
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