Un’immensa slavina provocata dal terremoto, una valanga di una forza inaudita che ha sradicato gli alberi, ha trascinato animali, si è portata con sè macerie, auto e detriti, fino a seppellire l’intero albergo, il resort Rigopiano, un centro benessere isolato alle pendici del Gran Sasso.
Dentro c’erano i clienti e i dipendenti angosciati per quelle scosse di terremoto. Nevicava da ore. Avevano fatto le valigie e si erano radunati nella hall in attesa dello spazzaneve, che avrebbe sgombrato la strada del ritorno. Il mezzo era atteso per le 15 ma l’arrivo è stato posticipato per le 19. Ora sul centro di Rigopiano c’è un silenzio irreale. Le prime squadre del soccorso alpino della Guardia di Finanza sono arrivate con gli sci e le pelli di foca. La colonna di auto partita ieri sera è ancora bloccata per i due metri di neve che coprono la strada. Gli elicotteri possono solo sorvolare la zona per le condizioni meteorologiche proibitive della zona. Gli uomini del soccorso alpino stanno scavando a mani nude o con le vanghe.
Le persone che si trovavano dentro l’hotel sarebbero 35. Finora sono stati estratti dalle macerie quattro corpi senza vita. Ma il bilancio delle vittime è destinate a crescere. “Ci sono tanti morti”, ha detto all’agenzia Ansa il capo del soccorso alpino abruzzese.
Le prime immagini dell'interno dell'hotel mostrano gli spazi comuni distrutti e coperti da cumoli di neve, rami di alberi e macerie. "La situazione è drammatica, l'albergo è stato spazzato via, è rimasto in piedi solo un pezzetto", hanno riferito i vigili del fuoco. "Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti, materassi trascinati a centinaia di metri”.
"Sono salvo perché ero andato a prendere una cosa in automobile", ha riferito ai medici Giampiero Parete, 38 anni. La moglie e i due figli di Parete sono sotto le macerie. "E' arrivata la valanga - ha detto ancora l'uomo - sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire e ho atteso in auto l'arrivo dei soccorsi". Mentre ancora si scava tra le macerie e la neve già sorgono i primi dubbi e le polemiche per i soccorsi, giunti ore e ore dopo per le condizioni proibitive della strada. La Procura di Rieti ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, saranno i magistrati a stabilire se si poteva agire più velocemente. Ora si attende la conta dei morti: da ore i cani del soccorso alpino non fiutano più nulla e questo fa temere il peggio.