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martedì 17 settembre 2024
 
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Mille giovani in campo per l'agricoltura sociale

07/04/2016  Secondo l'accordo siglato da ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il servizio civile si allargherà alle imprese e le cooperative che si dedicano all'inclusione sociale e all'inserimento lavorativo di persone disabili e a rischio di emarginazione.

Il servizio civile nazionale si apre al mondo dell'agricoltura sociale. Mille giovani italiani avranno l'opportunità di cimentarsi e dare il loro contributo in aziende agricole e cooperative sociali sparse su tutto il territorio italiano che, attraverso il lavoro della terra e l'allevamento degli animali, si impegnano per l'inserimento professionale, la promozione umana e l'inclusione sociale di persone con handicap fisici e mentali, problemi di tossicodipendenza o alcolismo, ex detenuti, persone con situazioni di difficoltà familiare e di marginalizzazione. Potranno inserirsi in percorsi di co-terapia di persone disabili, vivere un'esperienza di lavoro al fianco dei bambini negli agriasili ed agrinidi, nelle fattorie didattiche e nei centri estivi dove i più piccoli si divertono e crescono imparando dalla natura, dare una mano alle persone anziane negli orti sociali e nelle attività per il tempo libero legate all'agricoltura e alla cura delle piante. Avranno inoltre la possibilità di fare formazione finalizzata all'inserimento lavorativo, con le borse lavoro e i tirocini. 

Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina e il sottosegretario del ministero del Lavoro e delle politiche sociali Luigi Bobba hanno firmato un accordo per un progetto cofinanziato dai due ministeri per l'inserimento, appunto, di mille giovani del servizio civile nazionale nel vasto e multiforme tessuto di esperienze di agricoltura sociale che il nostro Paese offre. Un mondo dinamico, in fermento e un importante sostegno per il welfare partecipativo e l'occupazione: in Italia si parla di mille realtà, con quasi 400 cooperative sociali che danno lavoro a quattromila persone.

Per decenni - a partire dalle prime esperienze delle cooperative sociali agricole degli anni Settanta -l'agricoltura sociale non ha avuto una reale e precisa definizione. Ad agosto 2015 ha finalmente ottenuto un riconoscimento ufficiale grazie a una legge che stabilisce un quadro normativo nel quale far rientrare le imprese, le cooperative e le associazione del Terzo settore che, attraverso la produttività della terra e la multifunzionalità delle pratiche agricole, si dedicano alla riabilitazione e e l'inclusione sociale e lavorativa di persone a rischio di emarginazione, accompagnandole in percorsi che permettano loro di conquistare un certo grado di autonomia.

«L'Italia è ancora una volta all'avanguardia sul fronte dell'inclusione sociale e della formazione sul lavoro», ha affermato il ministro Martina. «Guardare alla terra significa guardare al futuro, compreso quello professionale»,  Un concetto sottolineato anche dal sottosegretario Bobba: «La cultura dell'ambiente, dell'alimentazione ed anche dell'agricoltura sono tematiche attualissime e rappresentano uno sbocco economico e occupazionale per il nostro Paese».  

L'accordo siglato rappresenta un grande traguardo anche per il Forum nazionale dell'agricoltura sociale (che riunisce circa 400 operatori del settore). «Siamo molto soddisfatti di questa notizia», commenta la portavoce Ilaria Signoriello. «Varie realtà all'interno del Forum hanno già ospitato nelle loro strutture ragazzi del servizio civile. Sulla base di queste esperienze, abbiamo visto che si tratta di una straordinaria opportunità per i giovani per mettersi in campo, confrontarsi con un'idea nuova di economia e di agricoltura, fare palestra di valori. L'agricoltura sociale in Italia è una realtà in forte espansione. Secondo noi si tratta di una opportunità di formazione non solo per i ragazzi normodotati che vengono inseriti, ma anche per quelli portatori di disabilità che, partecipando al servizio civile, possono avvicinarsi alle pratiche agricole. Il servizio civile diventa così per i giovani con difficoltà uno strumento di conoscenza e formazione e un primo passo verso l'inserimento lavorativo in questo mondo».  

(Foto tratta dal sito del Forum nazionale dell'agricoltura sociale)

 
 
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