(Foto Reuters: Pedro Sánchez)
Terremoto politico a Madrid: Pedro Sánchez, leader del Partito socialista, è il nuovo primo ministro della Spagna, primo capo del Governo spagnolo a salire al potere a seguito di una mozione di sfiducia. Travolto dalla bufera del caso Guertel - il grande scandalo di corruzione all'interno del Partito Popolare che ha portato l'Audiencia Nacional (il tribunale nazionale) a una sentenza di condanna per un totale di 351 anni di carcere per vari membri del partito - Mariano Rajoy è stato defenestrato dal Parlamento (con 180 voti per la sfiducia, 169 contrati e un astenuto).
Si conclude così la parabola al vertice del Paese per il leader del Pp, a conclusione di un periodo politico particolarmente difficile e turbolento a causa della spinosa questione dell'indipendentismo catalano, che ha segnato la crisi politica peggiore della storia spagnola dal ritorno alla democrazia.
Classe 1972, originario di Madrid, Pedro Sánchez è economista e docente universitario. Sposato, con due figlie, è entrato nel Psoe nel 1993. Nel suo curriculum vanta studi all'estero - a Bruxelles - ed importanti esperienze internazionali, fra cui quella di capo di gabinetto dell'Alto rappresentante dell'Onu in Bosnia durante la guerra in Kosovo. Nel 2014, deputato quasi sconosciuto eletto per la prima volta cinque anni prima, è stato designato nuovo segretario generale del Partito socialista con il compito di dare un nuovo volto al partito, e nel 2016 ha ricevuto l'incarico da re Felipe VI di formare un nuovo Governo, che ha Sánchez ha cercato di costruire con l'alleanza di Ciudadanos. Il Governo non ha avuto la fiducia e Sánchez ha successivamente rassegnato le dimissioni da segretario del partito. Nel 2017 ha stato nuovamente scelto come leader del socialisti.
Ora, l'obiettivo del neo-premier è formare un Governo abbastanza stabile da arrivare alla fine della legislatura trattando con le altre forze politiche, a partire da Podemos di Pablo Iglesias, che ha offerto la sua disponibilità a un Esecutivo di coalizione. Convinto sostenitore dell'Unione europea, Sánchez ha tuttavia dichiarato che il suo sarà un Governo «socialista, paritario, europeista, garante della stabilità del bilancio ed economica, che compirà i suoi doveri europei».
Tra le priorità del nuovo Governo, ci sarà senza dubbio la ripresa del dialogo con gli indipendentisti della Catalogna. E poi il confronto con alcune emergenze sociali, a partire dalla riforma di un sistema sanitario nazionale e una legge sull'uguaglianza salariale che garantisca la parità di genere nel mondo del lavoro.