“Annuncio con gioia che presto avranno inizio i lavori di restauro del Sacro Tugurio di Assisi grazie alla generosità di un moderno mecenate”. A dare la notizia è padre Gianmarco Arrigoni, parroco del santuario di san Francesco a Rivotorto di Assisi, che ha accolto con grande soddisfazione la proposta di “Tota Pulchra”, un’associazione artistico-ricreativa fondata l’8 maggio 2016 da monsignor Jean-Marie Gervais, Prefetto Coadiutore del Capitolo Vaticano e membro della Penitenzieria Apostolica, con lo scopo di onorare, sostenere e promuovere la bellezza. Monsignor Gervais ha spiegato che parte dei proventi della mostra dell’artista umbro Luigi Tosti “I colori dell’Infinito”, che sarà inaugurata a Roma al Palazzo della Cancelleria il prossimo 10 febbraio, saranno destinati al restauro di quella che fu una delle prime dimore di san Francesco, custodita nel santuario di Rivotorto, che sorge sulla sommità del monte Subasio tra Perugia e Foligno.
Il Sacro Tugurio, modestissimo riparo scelto intorno al 1208 da san Francesco come luogo di dimora per sé e per i suoi primi compagni, anche definito come “la culla della Fraternità francescana”, è tra quei monumenti secolari del Centro Italia rimasti lesionati nel corso dei terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre scorsi. Il sisma non ha risparmiato neppure quei luoghi sacri della tradizione cristiana da sempre meta di pellegrinaggi. Tra gli enormi danni subiti dal patrimonio artistico-culturale di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria si annovera anche il luogo dove secondo la tradizione il santo dettò la Prima Regola, approvata da Innocenzo III nel 1209 e definita in seguito “Protoregola”, e chiamò Frati Minori i suoi discepoli, iniziando con loro la pratica della mortificazione interiore ed esteriore in santa povertà, dedicando la vita alla preghiera, al raccoglimento e al lavoro manuale.
Dichiarato nel 2000 dall’UNESCO “Patrimonio mondiale dell’Umanità”, il Sacro Tugurio è stato visitato dagli ultimi pontefici. Papa Francesco lo visitò nell’ottobre del 2013 come ultima tappa del suo viaggio ad Assisi. Proprio per il suo valore storico, artistico e religioso l’associazione “Tota Pulchra”, in collaborazione con i frati francescani di Assisi, ha avviato questo cammino di riqualificazione e di restauro. “Qualcuno”, spiega monsignor Gervais, “dice che siamo dei monuments man, io invece penso che l’uomo di oggi debba tanto alla bellezza, all’arte, alla storia che ci fanno vivere meglio, per dirla con le parole dello scrittore svizzero Alain de Botton. A maggior ragione se si tratta della ‘casa del fraticello d’Assisi’ oggi più che mai al centro della Chiesa grazie alla parola di Papa Francesco che parte dalle periferie per toccare i punti nascosti di quei cuori indifferenti”.