Ho 16 anni e piango: mio padre ha tradito mia madre, l’ho saputo da lei che piangeva disperata. E poi hanno fatto pace, dicono. Ma io non ci credo. Non stimo più mio padre, non gli rivolgo più la parola e quell’ingenua di mia madre gli sorride... Che rabbia! Ma perché doveva capitare proprio a me?
MARCO
Lasciaci dire, caro sedicenne, che la tua rabbia prende posto nel nostro cuore. Hai ragione di sentirti ferito, furente: papà e mamma non dovrebbero lasciarsi sorprendere nei loro segreti coniugali. Tu hai assistito a scene “sporche”: in camera da letto dei tuoi succede il finimondo, mamma urla (“sta male”), tu hai pensato che lui (tuo padre) è un vigliacco, un traditore, un mentitore. La mamma ha scoperto frasi di sesso nel cellulare di suo marito, si sente tradita, furiosa, gli dice le cose più tremende. Tu ascolti tutto, senti fin nelle ossa la sofferenza di tua madre. E giuri in te stesso che vuoi vendicarla, che tuo padre non è più degno di stima. Dentro di te gli prometti odio, tanto è il dolore di tua madre. Poi i due si riappacificano: lui abbandona l’avventura, le chiede perdono e adesso si tengono per mano, ripromettendosi di lasciarti dai nonni per la settimana di Ferragosto. Loro si sono ritrovati e tu sei “perduto” dietro la tua rabbia. Ma è proprio qui che finiscono le tue ragioni! È vero, ti hanno tirato dentro la loro vita di coppia, ma questo non è un buon motivo perché tu ti eriga a giudice: la mamma – dici – è un’ingenua e papà è un “traditore a vita”. La mamma ha dichiarato stop alla guerra e tu continui la guerra a oltranza. Non ti viene il sospetto che nessuno (nemmeno tua madre) te l’abbia chiesto? Nella tua lettera così furiosa, tu ci racconti con belle immagini (di sicuro sei un campione al liceo!) quanto i tuoi ti abbiano deluso e immaginiamo seriamente che molti genitori dovrebbero leggere la tua lettera... Però devi imparare a stare al tuo posto. Quando chiedi: «Ma perché doveva capitare proprio a me?!», sbagli prospettiva: non è capitato a te, ma alla moglie di tuo padre. Un tradimento coniugale è appunto coniugale e i figli non dovrebbero sentirsi... “coniugati” con i propri genitori! Loro rimangono i tuoi genitori e il tradimento (ripetiamo) coniugale sta in capo a quell’uomo che è un marito. Per dirla in breve: sono affari loro e tu impara a goderti la tua vita! Anzi, la tua serenità sarebbe un vero aiuto per tua madre!