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Una lunga vita non è un "naufragio" ma una benedizione per gli altri

18/09/2014  Testimonianze e storie di nonni che dedicano il loro tempo alla cura dei nipotini. Il 28 settembre prossimo papa Francesco li incontra numerosi in piazza San Pietro a Roma

Sono la nonna più felice del mondo. Ho due nipotini: Jacopo di 6 anni e Alice di 3 e mezzo. L’estate in un paese vicino al mare viviamo tutti insieme. Siamo quattro generazioni. Loro abbandonano Tv e giochi elettronici e insieme scopriamo i giochi di una volta: nascondino, campana, “un due tre stella”, “chi tardi arriva male alloggia”. A volte loro mi insegnano i giochi della scuola materna. Ma sempre correndo e saltando in cortile all’aria aperta. Io mi dimentico delle faccende domestiche. Loro sprizzano gioia da tutti i pori, gli occhi brillano. Appena mi vedono: «Nonna giochiamo», e via tutti felici. Così, per due mesi. Peccato che l’estate finisce.

Nonna Lina

ABBIAMO 65 ANNI, non facciamo parte della categoria nonni, ma il nostro racconto ci sembra adatto. Quindici anni fa veniamo a sapere che molti bambini di Chernobyl erano ospitati per trascorrere vacanze terapeutiche lontano dalle radiazioni del loro Paese. Ci mettemmo in lista e nell’estate successiva ci arrivò una bambina di 8 anni di nome Caterina. Noi eravamo contentissimi, lei molto meno ritrovandosi in un Paese e ambiente diverso, senza conoscere la nostra lingua e le nostre abitudini. Ma l’amore fu quello che ci fece capire e dialogare tra noi. L’anno successivo accogliamo un’altra bambina di 7 anni, Vittoria, con lei ci fu subito intesa e con i gesti riuscimmo a capirci subito. Dopo 15 anni ancora vengono a trascorrere le vacanze estive da noi in Italia. Ci sentiamo dei nonni che aspettano con ansia l’estate per trascorrere giorni felici insieme. Ci hanno dato tanto affetto e amore e ci hanno insegnato a essere felici con quello che abbiamo. Il loro sorriso ci dà tanta gioia e i loro abbracci sono energia per i nostri cuori. E, soprattutto, ci danno la voglia di vivere.

Achi e Licia

SONO DIVENTATA NONNA MOLTO GIOVANE e ho aiutato mio figlio e mia nuora che iniziavano a lavorare a crescere i loro due bambini. Li prendevo all’asilo, a scuola, li portavo in piscina e poi in estate stavano con me un mese intero al mare. Luca e Benedetta sono stati i tesori miei e del nonno Aldo. Due piccoli e giudiziosi bambini capaci di riempire le nostre giornate con la gioia che portavano in casa. E non mi sono mai lamentata della fatica. Ma da un anno i loro genitori si sono separati e i bambini che ora hanno 9 e 7 anni, stanno con la loro mamma non più vicino a casa nostra. Una tragedia per loro e per noi nonni, che non riusciamo più a vederli come una volta. La mia ex nuora, sicuramente addolorata per la fine del matrimonio, non ce li porta più spesso e in vacanza quest’anno per la prima volta non sono venuti con noi. Non posso descrivere il vuoto che abbiamo provato io e mio marito.

Nonna Francesca

SONO UNA NONNA A TEMPO PIENO. Mi sono occupata del mio primo nipote da quando la madre è tornata a lavorare con i 7 mesi del bambino a quando è andato alla scuola materna. Mi svegliavo prestissimo la mattina perché non abitiamo vicino a mio figlio e mi trovavo a casa sua prima che loro uscissero. Poi, al pomeriggio, alle 5 tornavo a casa mia. Io avrei voluto curarlo a casa mia, ma loro dicevano che era meglio così. Adesso, a distanza di anni, sta per arrivare un nuovo bambino e io e mio marito siamo molto contenti. Ma vorrei dire a mio figlio che a 68 anni non me la sento più di fare come l’altra volta. Io penso che un conto sia dare una mano, altra cosa è dover essere sempre disponibili come fosse un lavoro. Non so, però, se dirglielo subito o aspettare che ne parlino loro. Non vorrei che fosse scontato che andrà così, anche perché l’altra volta non è che ci abbiano ringraziato molto. Certo, tra genitori e figli ci si aiuta, ma io so che un impegno come il nostro non è da tutti. Ai giardini trovavo tante mamme molto tristi perché i loro genitori non si erano nemmeno offerti di sostituire la baby sitter quando questa non poteva venire o era malata.

Nonna Filomena

I NOSTRI TRE NIPOTINI. Daniele, Davide e Giulia vivono da sempre lontani da noi nonni: loro a Roma e noi a Siracusa. Ma i ricordi di loro piccolini che, dalla chiusura delle scuole, ci venivano affidati sono tanti e indimenticabili: sulla spiaggia a raccogliere conchiglie e a fare castelli di sabbia, i primi approcci paurosi in mare fino ad acquisire sicurezza, poi un po’ più grandetti, nel mare degli scogli la grande emozione del primo tuffo, i pomeriggi ai giardinetti, le passeggiate serali alla “marina” dove erano d’obbligo parecchi giri di giostra. E ancora le visite all’acquario comunale, i loro visi incantati a osservare i vari tipi di pesci: ormai conoscevano i nomi di ognuno. Infine, il rito serale delle preghierine per ringraziare Gesù delle belle giornate trascorse e poi stanchi ma felici chiedevano per l’ennesima volta di sentir raccontare la storia del “Pesciolino rosso”. E tanti altri ricordi che, ancora oggi, noi nonni custodiamo nella nostra mente e nel nostro cuore.

Nonna Tinuccia e nonno Antonio

È bellissimo il titolo che il Papa ha voluto dare all’incontro che si svolgerà a Roma, in piazza San Pietro, il prossimo 28 settembre: “La benedizione della lunga vita”. Sarà una giornata di festa per nonni e anziani, che culminerà alle 10.30 con la Santa Messa presieduta da papa Francesco. Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia e promotore dell’iniziativa, ha ricordato: «L’anzianità non è un naufragio, ma una vocazione. E gli anziani non sono solo oggetto di attenzione o di cura, ma anche soggetto di una nuova prospettiva di vita». Le storie di fede vissuta e di aiuto alle generazioni dei figli e dei nipoti lo dicono molto bene ogni giorno. Come le testimonianze che raccontiamo in queste pagine e quelle che pubblicheremo sul prossimo numero di Famiglia Cristiana, in occasione dell’incontro col Papa.

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