Una lezione di fair play e di civiltà quella che i ragazzini di due squadre under 13 del volley incontratesi in val Seriana hanno impartito ai maleducati, per non dire altro, genitori. Secondo il regolamento la categoria prevede squadre miste e nessuno si sarebbe aspettato quello che è accaduto lo scorso fine settimana a Ponte Nossa (Bergamo). La squadra di casa, la Nossese, partecipava al campionato under 13 femminile con una squadra formata da ragazzini e ragazzine. I genitori-tifosi della squadra avversaria, il Cene, chiuso il primo set in svantaggio, hanno iniziato ad apostrofare pesantemente i maschietti in campo proprio perché facenti parte di una squadra di sesso misto.

Immaginabile lo sconcerto dell'allenatrice
 Ester Locatelli che mai aveva visto e sentito tanto e che ha continuato a chiedere ai ragazzi di non ascoltare quanto stavano gridando dalla tribuna e di concentrarsi solo sulla partita e sul gioco:«È la prima volta che ci succede di vedere che alcuni genitori degli atleti della squadra avversaria si permettono di mettere in dubbio la sessualità dei nostri atleti maschi e tutto questo gridandolo dagli spalti, mentre la partita si stava giocando». In breve la situazione è degenerata, in tribuna si è venuti alle mani e alla fine sono dovuti intervenire i carabinieri.

Ma chi ha riportato realmente la calma tra i tifosi e forse, speriamo, ha impartito una memorabile lezione agli adulti sugli spalati sono stati proprio i giovanissimi atleti. I ragazze e le ragazzi alla ripresa del gioco sono rientrati in campo e hanno ripreso il match mischiando le squadre e giocando ancora un set in amichevole.

Un partita da dimenticare si è così trasformata in un episodio da ricordare.