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Il primo ministro australiano Anthony Albanese sul luogo dell'attentato
Subito dopo il massacro alla spiaggia di Bondi Beach a Sydney si è scatenata la polemica politica, che ha visto in prima linea il primo ministro israeliano Netanyahu.
Per il politico incapace di difendere Israele dal terribile attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, alla fine la responsabilità del devastante massacro avvenuto durante la festa ebraica di Hanukkah a Bondi è di un solo uomo: il primo ministro australiano Anthony Albanese.


Ad Albanese Netanyahu non perdona di aver annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina. "La storia ricorderà Albanese per quello che è: un politico debole che ha tradito Israele e abbandonato gli ebrei australiani”, aveva tuonato in agosto Netanyahu. Un’accusa gravissima, che aveva spinto il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, a definire Netanyhau “il leader politicamente più tossico del mondo occidentale”. Anthony Albanese aveva poi riconosciuto lo Stato di Palestina a settembre, all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Ieri Netanyahu è tornato alla carica. Albanese ha "sostituito la debolezza con ancora più debolezza", ha denunciato domenica il primo ministro israeliano, ricordando una lettera che gli aveva inviato e deplorando che il governo australiano non avesse "fatto nulla per fermare la diffusione dell'antisemitismo" nel Paese.
“Questo è un momento in cui gli australiani devono unirsi. Ed è proprio quello che faremo”, ha replicato Albanese. "Dobbiamo stringere tra le braccia”, ha aggiunto, “i membri della comunità ebraica che stanno attraversando un periodo straordinariamente difficile, non solo coloro che piangono i propri cari e amici, ma ogni membro della comunità ebraica in Australia. Sono state 24 ore straordinariamente traumatiche. Il mio compito è fornire sostegno alla comunità ebraica, è chiarire che gli australiani sono schierati in modo schiacciante dalla parte della comunità ebraica in questo momento difficile".
Tra ottobre 2023 e ottobre 2024, il Consiglio esecutivo della comunità ebraica australiana ha registrato 2.062 segnalazioni a livello nazionale, seguite da 1.654 nei dodici mesi successivi, secondo i suoi rapporti annuali.
Tra gli atti più gravi: l'incendio di un caffè kosher nel quartiere di Bondi, nell'ottobre 2024, e quello della sinagoga Adass Israel di Melbourne, nel dicembre 2024. Secondo le autorità, entrambi gli attacchi sarebbero stati ordinati da Teheran, da qui la decisione di espellere in agosto quattro diplomatici iraniani, tra cui l’ambasciatore Ahmad Sadeghi.
Alla domanda posta durante un'intervista con l'Australian Broadcasting Corporation se vedesse un collegamento tra il riconoscimento dello Stato palestinese e l'attacco terroristico a Bondi Beach, Albanese ha risposto : "No, non lo vedo”. "E in modo schiacciante, la maggior parte del mondo riconosce che una soluzione a due Stati è la via da seguire in Medio Oriente", ha aggiunto.
Come nota Matthew Doran, corrispondente da Gerusalemme per la Australian Broadcasting Corporation, lo scontro politico fra Netanyahu e Albanese dimostra “la difficoltà intrinseca per i leader mondiali di riconoscere e gestire le preoccupazioni della comunità ebraica, bilanciando al contempo la responsabilità di mettere in discussione la condotta di Israele quando vengono presentate accuse e prove di gravi comportamenti scorretti nella guerra a Gaza. Tutto questo mentre si affrontano le genuine preoccupazioni relative alla crisi umanitaria che coinvolge la popolazione palestinese”.








