Percorso di vita. Una strada fatta di scelte difficili
Rev.mo Padre, si sente tanto parlare di mamme che lavorano, di figli che non nascono: troppo dura andare avanti senza aiuti dallo Stato, dalla società, dalla famiglia… Allora vorrei parlare della mia esperienza.
Mi sposo giovanissima negli anni ’60. Vado a vivere lontano dal mio lavoro (che mi piace e che mi costa lasciare), dalla mia famiglia. Metto la famiglia prima di tutto, anche se mi costa. In poco tempo arrivano tre figli: da sola, lontana dai miei, senza telefono, senza patente. Mio marito intanto si è trasferito per lavoro a 30 chilometri e torna a casa solo la domenica. Poi riesce a trovare una casetta scomoda e fredda, ma vicina al suo lavoro e ci trasferiamo. Intanto aspetto un altro bambino. Dopo 5 anni riusciamo a farci una casa grande: è arrivato il quinto figlio.
Intanto una delle mie amiche si è laureata medico, così comincio a frequentarla per visite, consigli, amicizia. Lei mi canzona un po’: ha successo, è diventata vice primario. In poco più di dieci anni i miei figli si sposano e ci danno 12 nipoti meravigliosi. Con la crisi del 2008 il lavoro comincia a calare: teniamo duro, ma alla fine dobbiamo chiudere. Intanto in chiesa festeggiamo i nostri 40-50-60 anni di matrimonio con i nostri cari, che ringraziano Dio con noi.
La mia amica, invece, è rimasta sola: ora lei invidia la mia famiglia e prova rimpianto per quello a cui ha rinunciato per la carriera. Noi le siamo vicini e le vogliamo bene, ma io penso che ho rinunciato a tanto e oggi sono serena. Con mio marito ringraziamo Dio continuamente e lo preghiamo di stare vicino ai nostri cari, che si vogliano bene, si aiutino, siano onesti, abbiamo soprattutto la fede. E noi chiuderemo gli occhi serenamente e li guarderemo dal cielo.
MARIA ELENA - PIOMBINO DESE (PADOVA)
Cara Maria Elena, grazie della tua bella testimonianza. Mi vengono in mente, ripercorrendo le tue vicende, il salmo 125: «Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo. Nell’andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni». Sei, con tuo marito, sazia di anni, di speranza e soprattutto di amore, che è ti ritornato moltiplicato come frutto maturo e abbondante dopo tanta semina. Quale migliore consiglio e incoraggiamento per le coppie giovani?