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venerdì 18 aprile 2025
 

Domenica 13 Aprile 2025 - Domenica delle Palme

Nel capitolo 12, da cui è tratto l’episodio dell’unzione di Betania che ascoltiamo nella Domenica delle Palme, l’evangelista Giovanni conclude la prima parte del suo scritto. Con la Cena del capitolo successivo iniziano gli ultimi giorni di Gesù, quindi tanto l’unzione di Betania che l’ingresso trionfale in città devono essere considerati come delle vere e proprie interpretazioni delle morte del Cristo.

Il clima che accoglie l’arrivo di Gesù non è certo tranquillo: se la gente lo cerca per incontrarlo, i capi lo inseguono per ucciderlo. Il Messia sarà rifiutato e colpito, come preannunciano le parole del profeta Isaia che ascoltiamo come prima lettura: «Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia… Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato… Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti».

La somiglianza del Servo di Isaia con il destino di Gesù è sorprendente e offre la cornice più limpida per comprendere quel che accadrà sul Calvario: la più grande delle ingiustizie. Colui che è venuto per dare vita, per portare luce, per offrire abbondanza di grazia è accusato e maledetto come il peggiore dei malvagi. Affronterà il rifiuto con le armi che gli sono proprie: la mitezza, la misericordia, la fedeltà, la compassione.

Ci troviamo, dunque, a casa di Lazzaro per un banchetto che si può supporre in onore del padrone di casa tornato in vita grazie a Gesù. Durante il banchetto, Maria, sorella di Lazzaro, compie un gesto sorprendente da vari punti di vista. Anzitutto, come segno di onore si ungeva il capo e non i piedi; inoltre la quantità e il valore dell’unguento sono spropositati; infine, lo sciogliere i capelli in pubblico da parte di una donna era considerato un atto molto sconveniente. Il senso del gesto, comunque, è immediato: Maria si trova in una posizione di umile rispetto verso il Maestro, il cui valore ai suoi occhi è inestimabile e al quale intende esprimere un amore senza limiti.

Il profumo che invade la casa fa da contrasto con l’odore di morte che avvolgeva Lazzaro. Da Gesù promana un aroma vitale e vivificante mentre attorno regna un clima di morte. L’Iscariota commenta per primo il gesto e il fatto che venga identificato come colui che consegnerà il Maestro crea un gancio col gesto di Maria. L’obiezione di Giuda è di senso pratico e ammantata di buone intenzioni, ma il narratore lo smentisce svelando la sua natura di ladro.

All’amore di Maria per Gesù si contrappone quello di Giuda per il denaro. Il Maestro respinge l’obiezione del traditore e lega l’unzione alla sua morte: il gesto di Maria è annuncio della Croce e la donna, se non si illude di vedere trionfare Gesù, sa che la sua morte conterrà un inestimabile dono di vita. Mentre il Messia sta per essere rifiutato, Maria lo accoglie. Mentre c’è chi trama e lancia messaggi di morte, v’è chi non smette di amare e offrire vita in abbondanza.


10 aprile 2025

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